Ancora polemiche su Chiricò: scontro verbale (al momento) tra Lecce e procuratore

Prima le dure accuse da parte del procuratore del giocatore, poi la replica a tono dela società: il caso Chiricò fa ancora tanto discutere.

E’ ancora polemica sulla gestione del caso-Chiricò in casa Lecce. Dopo la decisione della società di mettere fuori rosa il calciatore brindisino per “preservare la serenità dell’ambiente”, sono volate le accuse da parte del procuratore Kael Grimaldi. Utilizza toni forti l’agente dl fantasista, parlando di minacce che alcuni tifosi avrebbero rivolto al Presidente Sticchi Damiani poste alla base della decisione delle dirigenza di mettere fuori lista Chiricò

“Sono sbalordito e disgustato – ha detto Grimaldi ai microfoni di www.alfredopeddulla.com. Dopo aver appreso che il presidente e la sua famiglia sono stati oggetto di minacce per aver fatto giocare il mio assistito nella partita Lecce-Salernitana, ora ci viene riferito che il giocatore è fuori rosa per preservare il quieto vivere e l’incolumità dei componenti della società. Rammento che il giocatore è venuto a Lecce su espressa richiesta del presidente che garantiva personalmente che non ci sarebbero stati problemi ambientali e che il ds Meluso e l’allenatore Liverani erano strafelici di avere Mino nel loro gruppo. Questi sono atteggiamenti da codice penale, da condannare assolutamente e che un principe del foro come l’avvocato Sticchi Damiani non può e non deve assecondare!”.

Parole che evidentemente non sono affatto andate giù al sodalizio di Via Col. Costadura che ha replicato a tono alle accuse, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa.

“Diversamente da quanto riferito dal sig. Grimaldi – si legge nella nota dell’US Lecce – nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore Cosimo Chiricò. Nell’alveo di tali ipotesi non può infatti essere certamente ricondotto l’isolato episodio, riferito peraltro in via confidenziale al padre del sig. Grimaldi e strumentalmente utilizzato, verificatosi in data 2 settembre 2018, di cui si sono resi protagonisti due soggetti ignoti, i quali hanno rivolto al Presidente delle espressioni irriguardose e comunque non esplicitamente riconducibili alla vicenda Chiricò.

Al contrario, c’è stata un’unica occasione fortuita di confronto su questo tema tra il Presidente Saverio Sticchi Damiani e la tifoseria Ultras, a Martignano, in data 18 agosto, durante un allenamento (fissato dopo la mancata disputa dell’amichevole con il Nardò), alla presenza di alcuni esponenti delle forze dell’ordine, che si è svolto in modo sereno e civile e si è concluso con cori di incoraggiamento alla squadra”.

Il NO alla Ternana

Quindi la stoccata: “l’U.S. Lecce ribadisce che le valutazioni in ordine all’impiego del calciatore, successivamente all’improvvido diniego opposto dal suo Procuratore al trasferimento a titolo definitivo alla Ternana (che avrebbe garantito, come concordato fin dall’inizio con lo stesso agente, una rilevante plusvalenza per il club senza alcun nocumento economico per il calciatore), sono state concordate con tutte le componenti societarie e tecniche. Tale determinazione, lungi dall’essere stata adottata per preservare l’incolumità dei componenti della società, come affermato in maniera irresponsabile dal sig. Kael Grimaldi, è invece esclusivamente riconducibile al superiore interesse del Club, al termine del calciomercato, di preservare il clima di serenità ed unità tra gli stessi tifosi”ed evitare divisioni che possano compromettere il risultato sportivo”.

Tutto finito qui? Vedremo perchè la dirigenza giallorossa sta valutando l’opportunità di tutelarsi nelle opportune sedi giudiziarie. “Invitiamo il sig. Kael Grimaldi ad astenersi da dichiarazioni che, per contenuti e modalità espressive, sono non solo disancorate dalla realtà fattuale e connotate da impropri richiami alla legalità ma, altresì, suonano come un maldestro tentativo di vendetta mediatica volto a destabilizzare e screditare società e ambiente”, conclude la nota.



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