Tra Lecce e Casertana vince la paura di perdere

Tarda ad arrivare la prima vittoria tra le mura amiche per gli uomini di Antonino Asta che ieri, dopo essere passati in svantaggio a causa di un autogol di Freddi, sono giunti al pareggio con una prodezza dell’uruguaiano Surraco.

Dopo la sofferta vittoria di Castellammare, che ha profuso fiducia e morale negli uomini di mister Asta,  il Lecce trova sul suo cammino la corazzata Casertana, un'altra squadra campana, candidata alla promozione diretta.

Il bilancio negli incontri precedenti è a favore dei salentini, poiché, su 40 gare disputate, i giallorossi vantano 15 vittorie, 17 pareggi e 8 sconfitte con 49 gol fatti e 35 subìti. Ma si sa la numerologia è solo un'antica scienza  di cui Pitagora fu uno dei più illustri ed esperti conoscitori, ma nel gioco del pallone a scendere in campo sono i calciatori e sono solo loro a decidere o meno le sorti di una partita.

Il "Via del Mare" sfoggia una cornice di tifosi da fare invidia alle più blasonate formazioni di categoria superiore e per l'amore che si nutre per questo straordinario pubblico gli uomini del tecnico di Alcamo hanno provato a dare loro, senza riuscirvi, la gioia della seconda vittoria consecutiva.  La direzione dell'incontro è affidata all'arbitro calabrese di Paola Sig. Amoroso meno fiscale del sig. Marinelli, che domenica a Castellammare ha ammonito ben 9 calciatori ed ha espulso per doppio giallo Liviero.

I primi 13 minuti di gioco scivolano via senza sussulti nonostante il pressing salentino cha a tratti costringe  la squadra campana a rintanarsi nella propria metà campo, ma senza mai impensierire Gragnaniello. Al 14mo arriva la prima ammonizione della partita ai danni di Papini per un tocco di mano che l'arbitro interpreta come volontario. Un minuto più tardi tegola per l'attacco salentino. Per un risentimento muscolare Moscardelli è costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco al suo posto il francese Doumbia. Al 16mo Agyei, su distrazione generale della difesa, per poco di testa non trafigge Perucchini. Al 21mo Camisa è il secondo ammonito per il Lecce per gioco falloso ai danni di un giocatore ospite. Al 23mo ancora Agyei prova dalla distanza il cui tiro presuntuoso si perde abbondantemente alto sulla traversa. Al 26mo è  Rainone a finire sul taccuino dell'arbitro di Paola sempre per gioco falloso. Due minuti più tardi Lepore di esterno prova dal limite col pallone che si spegne tra le braccia di Gragnaniello. Al 30mo con Idda sono quattro gli ammoniti in mezz'ora di gioco. A rompere gli equilibri in campo al 31mo ci pensa Freddi che devia incolpevolmente un pallone alle spalle di Perucchini dopo un tiro dal limite di De Marco per l'1 a 0 della Casertana. Passano appena nove minuti che il Lecce perviene al giusto pareggio con un eurogol di pregiatissima fattura di Surraco che da trenta metri trafigge l'estremo difensore ospite. Giusto il pareggio nei primi 45 minuti tra le due contendenti, dove,  a parte i due gol, straordinario quello di Surraco, c'è stato solo tanto gioco e poche conclusioni degne di essere menzionate.

A cinque minuti del secondo tempo, Doumbia ci prova con un tiro a giro per la facile parata di Gragnaniello. Al 54mo Casertana vicino al raddoppio con Diakitè che manca il contatto con il pallone a due passi della porta giallorossa. Al 62mo fa il suo ingresso in campo il leccese di nascita Negro per Mangiacasale il quale tre minuti più tardi verrà ammonito per un fallo da codice penale nei riguardi di Surraco. Al 72mo Diop fa il suo esordio con la maglia giallorossa e a essere rilevato è lo spento Carrozza. L'ingresso in campo dell'ex Torino sembra dare più incisività alla manovra offensiva, ma il tempo a disposizione per lui si rivelerà insufficiente per cambiare le sorti della partita il cui epilogo risulterà essere quello di spartirsi il magro bottino di un pareggio annunciato. C'è tempo all'84mo di vedere l'unica cosa egregia di Suciu, impalpabile e inguardabile la sua prestazione per tutto l'arco della partita, il quale dalla sinistra fa partire un bel cross per Lepore, che da pochi passi, con l'esterno sinistro, per un soffio, non inquadra l'incrocio dei pali. Il Sig. Amoroso non riuscirà ad eguagliare il record degli ammoniti che spetta al suo collega Sig. Marinelli di Tivoli, a finire sul suo taccuino saranno solo sette gli indisciplinati contro i nove del direttore di gara tivolese. Dopo quattro minuti di extra-time il triplice fischio sancirà tra gli sbadigli generali la fine di un incontro, che non ha creato particolari emozioni degne di essere raccontate e a parte l'eurogol di Surraco. Come cantava il "califfo", "tutto il resto è noia!".

Ivan Vedruccio



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