Un rigore realizzato e uno parato mettono il Lecce sui binari giusti: le pagelle della sfida contro la Sambenedettese

Caturano e Perucchini, entrambi su episodi di calcio di rigore, permettono al Lecce di uscire indenne dallo stadio ‘Riviera delle Palme’. Il bomber campano sigla l’1-1 dopo il vantaggio di casa, mentre il portiere si esalta neutralizzando il tentativo di raddoppio di Mancuso.

Parte dal risultato di 1-1 l’avventura del Lecce ai playoff di Lega Pro. A San Benedetto del Tronto i giallorossi vanno sotto in avvio di ripresa sugli sviluppi di un calcio di punizione concretizzato al massimo da Mancuso, ma pochi minuti dopo Caturano sigla il rigore che vale il pareggio. Si esalta anche Perucchini che ipnotizza Mancuso dal dischetto del rigore. Il pareggio fa sorridere solo i salentini che mercoledì, nel match di ritorno, possono accontentarsi di non perdere per passare il turno, ma Robertino Rizzo deve ancora lavorare sodo: la difesa deve essere ancora registrata al meglio e l’attacco deve tornare a essere spietato.
 
Perucchini, 7.5: alla seconda esperienza negli spareggi con il Lecce, si fa vedere alla mezzora rispondendo ‘presente’ sul tentativo dalla distanza di Agodirin, rifugiandosi in corner. Sulla rete di Mancuso può poco quanto niente. Superlativo, invece, il suo intervento con cui neutralizza il calcio di rigore avversario, evitando la doppietta di Mancuso.
 
Lepore, 6: per mister Rizzo è il terzino destro ideale e il capitano non si risparmia. Non spinge come ci ha abituati a vedere e tutto sommato cerca sempre di mantenere alta l’attenzione in fase di contenimento. Sulla punizione che ha portato al gol del vantaggio dei padroni di casa, però, è lui ad avere più vicino e a perdersi Mancuso che poi, tutto solo, batte Perucchini. Quando può, prova a lanciarsi palla al piede lungo la sua corsia di competenza.
 
Cosenza, 6: solita gara tutta grinta per il centrale di difesa che riesce sempre a metterci il suo zampino nelle incursioni più insidiose dei marchigiani. Difficile avere la meglio contro lui, neppure a gioco fermo.
 
Giosa, 5.5: al 55esimo tocca senza cattiveria in area di rigore Mancuso, ma quanto basta per far ordinare all’arbitro il penalty in favore della Samb. ‘Cicca’ incredibilmente la palla dell’1-2 a pochi minuti dal triplice fischio finale.
 
Ciancio, 6.5: una buona prova la sua. Corre veramente tanto e all’undicesimo minuto sbuca dalle retrovie e va in gol, ma scatta lievemente in ritardo e finisce in fuorigioco. Quando punta sulla corsa, mette in apprensione la difesa di casa. Ammonito al 78esimo per un intervento troppo irruento su un avversario.
 
Arrigoni, 6- : da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più perché le qualità non mancano affatto. Resta decisamente più guardingo, lasciando spazio ai suoi compagni di reparto. Dai suoi piedi poca velocità nella manovra.
 
Costa Ferreira, 6+ : con Arrigoni in fase di eclissi, è lui l’uomo chiave della linea mediana. Ha il grande merito di procurarsi il calcio di rigore che permette al Lecce di riportare il match sui binari pari dopo pochissimi minuti dallo svantaggio. Rimedia anche lui un cartellino giallo proprio al 90esimo.
 
Mancosu, 6- : deve ritrovare la giusta condizione fisica e per farlo ha bisogno solo di giocare. La sua non è una gara al top della brillantezza e lo si capisce fin dalle prime fasi, quando rinuncia allo ‘scatto in più’. Da appuntare anche alcuni appoggi fuori misura che non dovranno ripetersi.
 
dall’86’ Maimone, senza voto: entra nei minuti finali per dare maggiore sostanza al centrocampo.
 
Pacilli, 6+ : gara di enorme sacrificio per l’ex Trapani che in fase di non possesso è sempre presente a dare manforte alla linea di centrocampo. Il suo primo tentativo in porta arriva al 16esimo, dopo il lancio lungo in area di Torromino, ma trova una efficace opposizione di Pegorin.
 
Torromino, 5: vince il ballottaggio iniziale con Doumbia e cerca subito di rendersi pericoloso. La sua partita però non è proprio come sperato: prova a concludere in bellezza un veloce contropiede sul calare della prima frazione, ma sbaglia la mira e, ancor più colpevolmente, non serve Caturano lasciato tutto solo in area. Ma la vera frittata rischia di combinarla al 55’ quando sbaglia un controllo banale a centrocampo e permette Rapisarda di involarsi in area e di conquistare il calcio di rigore, poi sbagliato da Mancuso.
 
dal 64’ Doumbia, 6: decisamente meglio del compagno rilevato. Palla al piede diventa sempre imprevedibile e per la Sambenedettese ricorrere al fallo diventa l’unica soluzione. Fa rifiatare tantissimo la squadra nei concitati minuti finali.
 
Caturano, 6: si spende con il suo possente fisico spalle alla porta, ma viene servito poco dai suoi compagni. Il gol giallorosso, però, porta la sua pesante firma: è freddo, anzi glaciale, dal dischetto, in un momento particolarmente convulso dell’incontro. Esce a un quarto d’ora dal termine.
 
dal 73’ Marconi, 5.5: fa fatica a entrare in gara, ma alcuni suoi recuperi in scivolata permettono di spezzare il ritmo alla manovra disperata della Samb nel corso dell’assalto finale.  
 
Rizzo, 6- : il tecnico salentino ha avuto due settimane per preparare al meglio la coda finale di stagione e la sua mano inizia a farsi vedere sempre più. La tenuta della squadra si fa apprezzare, ma non mancano alcuni svarioni in difesa: è grave l’impostazione della fase di copertura in occasione del gol dell’1-0, con Mancuso lasciato incredibilmente libero di ‘tagliare’ e trafiggere Perucchini. Sono ancora troppe le palle perse inutilmente e che possono costare tanto (vedi il rigore per i padroni di casa), ma la mentalità è quella giusta. Per la gara di ritorno servirà neutralizzare tal Bacinovic. 



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