La Juve domina in Italia, ma scivola in Europa e il ranking Uefa crolla

Dopo la debacle europea della Vecchia Signora, l’Italia perde un’altra posizione nella speciale classifica stilata dall’Uefa

Il Benfica pareggia a Torino contro la Juve e guadagna la finale di Europa League, permettendo al Portogallo di scavalcare l'Italia nel ranking Uefa. Per ora, però, non ci sono ripercussioni sulle squadre qualificate nelle competizioni europee

Il calcio italiano corre sempre sul filo. Inventa storie, suscita polemiche, incita gli appassionati ad insultarsi nel nome di questo o di quel campione presunto. Poi la Uefa arriva, timbra la sentenza con il ranking e condanna oltre modo la serie A, riducendola puntualmente al silenzio. Pagine già lette e stampate a scansione multipla.

Giovedì sera la cronaca non si è sottratta alla tradizione e, così, l’Italia ha scoperto di essere scivolata di una posizione nella famigerata graduatoria europea, adagiandosi (per ora…) al quinto posto. Un record negativo sconosciuto niente meno che dal 1984. D’altronde la Juventus continua a dominare il campionato e a mancare gli appuntamenti internazionali. Il Portogallo ha compiuto insomma un bel sorpasso e adesso ha un vantaggio di 0,623 punti. Pochi, si dirà: certo, pochi, se non fosse che i lusitani potranno accrescere il margine spiccando il volo sulle ali del Benfica, finalista dell’Europa League e carnefice dei bianconeri nel fatale penultimo turno. Eppure noi italiani abbiamo comandato il ranking in maniera pressoché ininterrotta per i 13 anni compresi fra l’86 e il ‘99.

Il nuovo scivolone, per la verità, non avrà ripercussioni insormontabili nella pratica: piuttosto, si riverbererà sugli aspetti strutturali del movimento, magari inducendo i vertici ad innestare marce più alte, a registrare i motori, a cambiare strada. Del resto la serie A offre annualmente cinque accrediti europei: due immediati alla Champions, uno conquistabile attraverso i preliminari, due diretti all’Europa League e uno acciuffabile tramite la coppa Italia. Bene, l’intero impianto non muterà di una virgola nonostante la lunga planata portoghese.

Certo, se l’Italia dovesse gettare altre due piazze del ranking al vento e finisse dunque superata dalla Francia e dalla Russia, allora perderebbe sì una squadra qualificata alla Champions, acquisendo però un passaporto di più per l’Europa League. La Francia e la Russia, bisogna riconoscerlo, sono tempeste lontane ma anche l’Inghilterra lo era nel ‘99: e il Portogallo stentava ad entrare fra i migliori dieci paesi, figurarsi.