Briatore e il modello turismo, è levata di scudi da parte del territorio

Dopo l’intervento del manager tante le critiche al suo indirizzo per le parole pronunciate sul comparto turistico della Puglia e del salento. Gli interventi di palo Pagliaro di forza Italia e Sergio Blasi del Partito Democratico

Non potevano che suscitare critiche le parole del super-manager Flavio Briatore all’indomani della sua partecipazione all’incontro ‘Prospettive a Mezzogiorno’ tenutosi a Otranto, nel quale ha per così dire ‘affossato’ il modello turistico costruito in tutti questi anni sul territorio, affermando, tra le altre cose, che la politica adottata può portare solo turisti e visitatori che spendono poco e non chi, invece, può permettersi di sborsare parecchi denaro per una vacanza.
 
Del resto si sa, “Mr Billionare”, una vita di successi imprenditoriali, dalla Formula Uno al comparto turistico, tra Sardegna, Kenia e Inghilterra dove vive, non è propriamente il tipo da mezze misure, anzi e non si sottrae certo alle provocazioni, ma quanto detto nel corso del convegno non poteva non alzare un polverone di critiche e la levata di scudi di una numero altissimo di internauti, sempre pronti a scatenarsi sui social, ma anche dei rappresentanti istituzionali.
 
“Siamo sarcasticamente commossi dal messaggio lanciato dal ‘magnate’ Flavio Briatore”, dichiara Paolo Pagliaro, componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale di Forza Italia
 
“Lo diciamo da sempre che il turismo non ha un solo modello, così come da vent’anni gridiamo ai quatto venti del bisogno vitale del Salento di avere nuove infrastrutture e nuovi collegamenti: porti,  porticcioli,  l'autostrada fino a Lecce, la 275 fino a Leuca, l'alta velocità e il Frecciarossa, le FSE moderne e funzionali ed un Aeroporto (quello del Salento) che divenga internazionale con nuove tratte; urge una politica è una visione del territorio per il territorio.
 
Ben vengano anche le strutture per un turismo selezionato cosiddetto VIP  ma attenzione – continua Pagliaro – il Salento deve conservare la sua autenticità e le sue peculiarità. Per questo non accettiamo lezioncine da nessuno e insistiamo su un concetto basilare: la nostra terra ha bisogno di una cabina di regia che lavori assiduamente al suo servizio e non deve essere il Salento una terra di conquista di ricche lobby che lo vedrebbero come un giocattolo da usare tre mesi l’anno”.
 
Non lesina critiche anche il Consigliere Regionale del Partito Democratico, Sergio Blasi:  “Il modello proposto da Briatore al Salento offre molti motivi per essere rispedito al mittente. Intanto esclude il 99 per cento delle persone, e questo è culturalmente inaccettabile per chi non pensi che solo i possessori di yatch hanno diritto alla vacanza. Inoltre si colloca oltre la storia del territorio, come ha fatto capire l’imprenditore liquidando come poco interessanti, per i turisti che contano, le manifestazioni della cultura popolare.
 
Lo ritengo una prospettiva poco interessante per il Salento”, prosegue. “E lo dico da persona che ha criticato fortemente la svolta ‘di massa’ di alcune attrazioni, che a furia di sbandierare numeri sempre più alti finiscono per rovinare più che per valorizzare le opportunità di crescita.
 
Dobbiamo guardare ad un turismo che apprezza la cultura, anche quella popolare, la natura e il paesaggio. Che apprezza i musei e i centri storici tanto quanto il buon vino e il buon cibo. Che sia in grado di apprezzare e rispettare la terra che visita e di non farci perdere il rispetto per noi stessi. Come accade quando istituzioni pubbliche cedono alla tentazione della photo opportunity con il Vip senza riuscire a opporsi efficacemente nel dibattito, come avrebbero dovuto fare a Otranto: rivendicando cioè quella visione e quella impostazione culturale che ha portato negli ultimi dieci anni la Puglia fuori dal cono d’ombra nella quale aveva vissuto fino ad allora”.

'Tranne qualche caso isolato, in cui si misurano eccessi recuperabili, la Puglia ha dimostrato come si possano valorizzare le identità, avviando la composizione di un'offerta turistica matura a 360 gradi – ha detto il Senatore Dario Stefano. Abbiamo appena iniziato un lavoro importante che va proseguito con determinazione e non siamo interessati a barattare la bellezza, le diversità, le tradizioni – che abbiamo recuperato con grande sacrificio  – con il 'modello Briatore' che qui in Puglia abbiamo già superato, anche perchè, nel frattempo, è cambiato anche il concetto di lusso. A Briatore ricordo che il network internazionale di Luxury Travel ha assegnato l'oro nella categoria "Best hotel of the year" a Borgo Egnazia, relais a cinque stelle pugliese immerso nelle campagne brindisine, mentre quasi unanimente ci vengono indicati in crisi sistemi che avevano investito proprio sul "modello briatore", Costa Smeralda in primis'.



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