Il giornalista critica il ristorante ‘è una squallida bettola’, su Facebook si indignano e lanciano l’hashtag #iostoconlemacàre

Se amara è stata la critica del giornalista che ha attaccato la trattoria altrettanto decisa è stata la risposta delle titolari e di tutti i clienti più affezionati de Le Macàre che hanno invaso il web con l’hashtag #iostoconlemacàre.

Poco morbida, a tratti irruenta, la recensione lasciata su di un noto portale web di viaggi dal giornalista Cesare Vernaleone, rimasto insoddisfatto da pietanze e personale tanto da definire pubblicamente il ristorante Le Macàre  “una squallida bettola”, circostanza questa che non ha lasciato indifferente lo staff, abituato a critiche ben più entusiaste.
 
Non ha tardato ad arrivare la replica di Daniela Montinaro, titolare dell’esercizio, che – rivolgendosi direttamente a Vernaleone – ha scritto sul suo profilo personale di Facebook Noi il tempo, le energie ed il denaro da spendere con una denuncia non li abbiamo. Anche il denaro sì e non per essere venale ma solo perché noi sappiamo quanta fatica ci costa guadagnarci da vivere con questo lavoro massacrante. I miei tre figli lavorano con me: hanno tutti poco più di venti anni ed attualmente non hanno nessuna abbronzatura da sfoggiare, nessun happy hour da frequentare e mi si stringe il cuore vederli affaticati, provati dal caldo e dalla tensione, tutti i giorni, per ore ed ore. Ma va bene così, è un lavoro che ci piace molto e proviamo tutti a farlo al meglio e nella maniera più onesta e genuina che ci riesce. Le macàre non sarà sicuramente il posto migliore del mondo, ma non è neanche tutto quello che lei ha raccontato”.
  
Immediata la reazione a catena degli amici e dei fedelissimi che hanno reso virale un hashtag a sostegno del locale del cuore, il cui nome è – in ogni caso – comparso nelle più autorevoli guide enogastronomiche su cui un ristoratore possa ambire a vedersi citato. Messaggi dalla Lombardia, dalla Germania e dalla Croazia, espressioni di solidarietà da alcuni giornalisti delle principali testate locali e dal regista Giuseppe Pezzulla.  
  
Ma non finisce qui, anche titolari di altri ristoranti del circondario si sono schierarti dalla parte de Le Macàre ed è una scelta questa che, prescindendo ora dal caso specifico di cui discorriamo, fa riflettere su di una circostanza: la piattaforma su cui è stato pubblicato il commento che ha aperto il dibattito è certamente un ottimo mezzo per lo scambio di opinioni tra utenti, ma può prestarsi anche ad utilizzi distorti e a strumentalizzazioni ad opera di competitors ostili o, peggio, ad arbitri da parte dei nemici delle persone che lavorano dietro all’insegna commerciale. Questo è un rischio che molti imprenditori avvertono, non sono nuovi infatti i dubbi in merito ai filtri di selezione delle recensioni utilizzati dal sito.
  
Abbiamo contattato il giornalista autore della recensione della discordia.
 
Signor  Vernaleone, buongiorno. Come saprà una sua recensione ha scatenato un’accesa polemica. Il dubbio ricorrente di quanti hanno trovato il suo scritto troppo severo è in particolare uno: lei stesso ha precisato di aver visitato il ristorante nel novembre 2015, perché ha aspettato tanto tempo prima di esprimersi?
Semplicemente perché a novembre buttai giù una bozza che poi non ebbi tempo di correggere e pubblicare. Devo dire che quando la scrissi ero arrabbiato per il trattamento ricevuto e- per carità-sarà stata una giornata sfortunata per lo staff , può accadere in ogni locale ma le sensazioni del momento furono quelle. Qualche giorno fa, poi, sul profilo dello stesso amico che mi suggerì quel locale è stato pubblicato un post in cui si elogiavano le prestazioni culinarie della trattoria in oggetto e mi sono sentito di riprendere il mio commento e di pubblicarlo. L’ho fatto assolutamente senza cattiveria e senza avere nulla di personale contro la gestione del ristorante. Scrivere recensioni sui posti che visito è un abitudine che ho da qualche anno e non vedo come sia possibile che si sia scatenato un tale putiferio. Questa è la seconda occasione in cui mi accade una cosa simile: tempo fa venni minacciato di querela da un ristorante leccese e fu scomodato finanche un importante politico locale perché mi chiamasse chiedendomi il motivo della mia insoddisfazione.
 
Crede che questa reazione possa essere stata scatenata da alcune sue espressioni  sicuramente ‘passionali’ ?
Beh, ognuno ha il suo stile di scrittura. Io sono uno che scrive quello che pensa ed i titolari dovrebbero comunque accettare la critica di un avventore. Ribadisco che non ho nulla di personale contro Le Macàre. Forse ho un modo di scrivere colorito, retaggio degli studi classici, ma non credo di essere stato offensivo e, comunque, qualora sia stata questa l’impressione avuta dalle persone coinvolte, sottolineo che non era mia intenzione esserlo. Probabilmente quella sera non ero predisposto io o-forse- non erano predisposte loro, sono entrambe eventualità verosimili e non escludo che andandoci una seconda volta potrei  anche ricredermi su quanto ho pensato e scritto. Ritengo però che i gestori, in questi casi, dovrebbero cercare di venire incontro al cliente provando ad indagare il perché della critica negativa ottenuta. Mi rendo conto che un attività commerciale può trovare controproducente una recensione negativa ma se un cliente non è libero di dare un’opinione senza vedersi attaccato  si perde il senso delle piattaforme come il sito su cui mi sono espresso. Sono un uomo libero e credo nella libertà d’espressione, tutto qui.
  
Daniela Montinaro ha nelle ultime ore dichiarato anche di essere piacevolmente sorpresa della solidarietà registrata sul web ed ha scritto “Giornate come quella di oggi, in cui vi ho sentito più vicini del solito, mi dimostrano che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta ed anche l'unica percorribile. Ne vale la pena, davvero. Grazie di cuore a tutti.”
  
Insomma, queste le campane. Auspicando che le parti coinvolte possano darsi reciprocamente una seconda possibilità lasciamo ai lettori l’ardua sentenza.
  
di Armenia Cotardo



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