La pizza patrimonio dell’Unesco. Se siete d’accordo metteteci la firma

Domenica 6 marzo, in piazza Bottazzi e piazza Ariosto a Lecce dalle 9 alle 13, Coldiretti Lecce avvia la raccolta firme nei mercati di ‘Campagna Amica’ affinchè vengano avviate le pratiche di riconoscimento della pizza quale patrimonio dell’Umanità.

Saporita, profumata e bella a vedersi, parliamo della pizza, quella vera, quella che nasce da ricetta napoletana. Tutti la amano, da Nord a Sud dell’Italia e in tutto il mondo.
 
Ora anche il Salento, territorio tanto amato dagli amici partenopei, scende in campo per far riconoscere la piazza napoletana, creata con i prodotti tipici del Sud Italia, patrimonio dell'Unesco. Del resto, in Puglia e in provincia di Lecce sono tante le pizzerie dove poter gustare pizze d.o.c., realizzate da mani sapienti.
 
Così, domenica 6 marzo, in piazza Bottazzi e piazza Ariosto, nei mercati di “Campagna Amica” di Coldiretti Lecce, ci sarà una raccolta firme per la difesa di questo prodotto peculiare del made in Italy e amato in tutto il mondo.
 
Difficile svelare il segreto, quello vero della pizza: c’è chi parla di farina, chi parla dell’acqua con cui si impasta, chi dei pomodori maturati al calore del sole del Sud, chi delle mozzarelle italiane. Diciamo che in realtà tutto fa la differenza, senza sottovalutare anche la maestria degli artigiani, che vengono avviati al mestiere da numerosi corsi di formazione dedicati.
 
Il 26 marzo 2015 la commissione italiana per l'Unesco ha candidato l'arte dei “pizzaiuoli” napoletani per l'iscrizione nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Oltre 300mila cittadini in Italia e nel mondo, hanno aderito alla petizione.
 
Come spiegano da Coldiretti “iscrivere quest'arte nella lista rappresentativa significa riconoscere il valore di una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità che parla di materie prime legate ad un vero amore e rispetto per la terra, di ingegnosità, di uomini e donne che volevano trovare modi gustosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità”.



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