Negroamaro Wine Festival, possibile trasloco a Lecce?

La più grande kermesse enogastronomica del Sud Italia potrebbe spostarsi dalla città messapica alla ‘Capitale del Barocco’. L’Amministrazione Comunale brindisina, però ha già stanziato le risorse per l’anno 2016.

Non è ancora chiaro se si tratti di una trovata elettorale da parte di uno degli schieramenti che, in questo particolare e delicato momento politico, corre per la vittoria alla prossima tornata elettorale amministrativa in quel di Brindisi o se ci sia realmente un fondo di verità ma, la notizia che serpeggia da qualche ora per le vie del capoluogo messapico è di quelle che, sicuramente, fanno discutere a ogni livello.

Il Neogroamaro Wine Festival, la più grande kermesse enogastronomica del Meridione potrebbe, infatti, spostarsi dalla sua attuale, e da cinque anni a questa parte, location a Lecce che, come è noto ai più, l’ha sempre corteggiata senza neppure farne troppo mistero.

Se da un lato lo sgomento pervade gli animi dei brindisini, dall’altro la curiosità comincia già sorgere in quello dei cittadini leccesi che vedrebbero, nella manifestazione, un’ulteriore e positiva promozione del capoluogo salentino nonché, senza ombra di dubbio, un valore aggiunto al suo già rinomato prestigio.

Allo stato attuale delle cose, comunque, il condizionale è d’obbligo perché, in ogni caso, i fondi necessari alla messa in opera dell’edizione 2016, prevista dal 14 al 17 luglio prossimi, sono stati stanziati e già messi in bilancio dall’amministrazione di Brindisi sebbene, di contro, resti ancora irrisolta la questione della Tosap per cui il comune adriatico chiede 120mila euro, cifra che includerebbe il pagamento, mai avvenuto, per quelle degli ultimi tre anni.

La Fondazione, d’altro canto, si oppone invocandone l'abbattimento dell’80% in quanto, a suo dire, manifestazione culturale.

Fatto sta che, ad oggi, mancano ancora all’appello i pagamenti per i fornitori del 2015, anno che ha visto chiudersi in passivo, oltre che i contributi della Regione Puglia e della Camera di Commercio.

Luca Nigro



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