​Un tour insolito alla scoperta dei lati nascosti della città. Il viaggio di Davide Urso si ferma a Stoccolma

Davide Urso ha deciso di fermarsi un giorno in più a Stoccolma per scoprire la bellezza della città grazie ad un insolito tour che raccontava i lati più nascosti e le curiosità più affascinanti della capitale della Svezia.

Il secondo giorno a Stoccolma (sarei stato un pazzo a fermarmi una sola notte dopo la strada macinata per raggiungerla) è passato all'insegna della visita formale, di quella che ogni buon turista deve compiere: prima un “free walking tour”, una passeggiata nel centro della città con una guida che racconta in maniera leggera la storia e i monumenti che si incontrano, e lo si ricompensa con una offerta, poi la visita del palazzo reale.
  
Quando affermo che l'Italia è stata presa d'esempio per secoli è perché si possono trovare le prove di ciò, semplicemente viaggiando e prestando attenzione ai particolari. Così nella brochure di presentazione del palazzo reale veniva indicato che, nella costruzione dell'edificio, gli architetti si erano ispirati al barocco italiano; ovviamente, seppur bello, il palazzo non arriva al nostro barocco, ma vale la pena visitarlo.
  
Il tour a cui ho partecipato non era quello classico, ma uno che ti raccontava i lati oscuri della città, come per esempio la casa in cui abitava l'ultimo boia del carcere, la strada più stretta della scandinavia, il palazzo nel quale venne calpestato a morte il re, la statua di un piccolissimo bambino infreddolito e che gli abitanti del posto si occupano di confezionargli dei cappelli su misura, la farmacia più antica del mondo, i palazzi con le false finestre, dipinte sulla parete per pagare meno tasse, e altre curiosità, che ti rendono la città più umana, te la fanno apprezzare meglio.
  
Una visita rapida al quartiere alto, dal quale si vede uno splendido panorama, che senza l'aiuto di una turista russa incontrata per caso non avrei conosciuto, e a cenare nella stessa panchina di ieri, sperando che qualche altro giocatore di calcetto si facesse vivo, invano.
  
In qualsiasi posto vi troviate, ci sarà sempre un lago nelle vicinanze, che vi permetterà di fare il fighetto, facendo finta di suonare la chitarra e di scattare qualche foto ganza, di quelle da profilo di Facebook. A Stoccolma, vicino a dove ho parcheggiato il secondo giorno, ce n'era uno, magnifico, e oltre alla schitarrata ho assistito a uno dei tramonti più suggestivi che ricordi.
  
Un consiglio: se volete visitare Stoccolma, fatelo perché è veramente bella, ma venite in aereo, perché guidare è difficile (ci sono delle strade che, a seconda degli orari e a seconda del tipo di auto, vi fanno pagare una certa somma o un'altra, oppure vi lasciano passare gratuitamente; lo saprete solo una volta imboccata quella strada, senza possibilità di tornare indietro) e parcheggiare ancora peggio.
  
di Davide Urso



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