Il viaggio di Davide si avvicina alla meta: dopo 5mila chilometri, tappa a Oslo

Il viaggio verso Capo Nord del salentino Davide Urso è sempre più vicino alla meta: dopo Stoccolma, tappa nella capitale della Norvegia, Oslo.Tra la pioggia le meraviglie dei fiordi, Davide ci racconta un’altra intensa giornata.

Avete presente quando andate in un ristorante o a cena da un amico e sapete che il dessert è da sogno? Iniziate a mangiare sognando quel dolce, pertanto il primo e il secondo possono anche essere deliziosi, ma voi li state mangiando solo per poter arrivare al dolce.
 
Il mio viaggio è partito dalla Spagna, poi si è spostato in Belgio e in Olanda, è passato dalla Germania ed è continuato per la Danimarca, poi per la Svezia e infine c'è lei, il mio dessert, la Norvegia. Ho gioito nei giorni precedenti, visitando luoghi e città che non avrei immaginato sarebbero stati così belli, ma ogni notte, prima di dormire, pensavo ai fiordi, alla natura selvaggia che solo in Norvegia avrei potuto trovare.
 
Sono partito presto stamattina, perché le ore di strada erano tante, e per fortuna una ragazza tedesca è venuta con me, quindi le ore di viaggio sono trascorse piacevolmente tra qualche racconto, qualche scherzo e qualche scambio di opinioni, e, perché no, una parte della spesa pagata.
 
Il paesaggio che si interponeva tra Stoccolma e Oslo mi faceva sognare, mi dava la possibilità di assaporare quanto avrei visto nei giorni a venire; laghi che erano degli specchi d'acqua, montagne ancora innevate che davano vita a delle cascate spettacolari, ruscelli che sembravano fuoriuscire da un cartone animato.
 
L'ultima dogana del viaggio di andata mi ha lasciato basito, perché non mi aspettavo fosse aperta come quelle attraversate finora; essendo la Norvegia un paese che non fa parte dell'Unione Europea, mi aspettavo più restrizioni, invece siamo passati lisci come l'olio. Le vittorie della civilizzazione; è normale, poi, che mi incazzi e anche abbastanza quando qualcuno vuole chiudere le frontiere per arginare l'immigrazione. Non ci rendiamo conto di quanto abbiamo guadagnato e lo vogliamo perdere per paura; di cosa vorrei sapere.
 
Sono arrivato a Oslo nel tardo pomeriggio, perché non avevo nessuna fretta di arrivare, tanto era bello il paesaggio. Piovigginava, ovviamente; un classico di questo viaggio, a cui ho fatto l'abitudine, pertanto ho visto veramente poco del centro; mi sono rinchiuso nel primo Burger King trovato e ho approfittato per caricare il telefono, usare il computer, andare in bagno e, soprattutto, riscaldarmi, perché in Norvegia quando c'è il sole tutto va bene, ma quando scompare hai bisogno di una sciarpa.
 
Vado a letto presto stanotte, speranzoso di godermi domani una buona giornata.
 
DAVIDE URSO



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