Ultimo giorno in Moldavia per Davide Urso, visita nella capitate Chisinau

Il viaggio del salentino Davide Urso continua…questa volta tocca alla capitale della Moldavia, “la nazione europea meno visitata dai turisti”. Prossima tappa a Bucarest, in Romania.

La mia intenzione originale era di fermarmi un giorno in più nella capitale Moldava, come ho fatto per tutte le altri capitali finora toccate. Quando le riviste di viaggi e i siti specializzati parlano della Moldavia come la nazione europea meno visitata dai turisti, esprimono un concetto abbastanza evidente: in Moldavia non ci sono molte attrazioni da visitare.

Oltre al buon vino, questo territorio offre veramente poco, sicuramente meno rispetto alle altre nazioni. La capitale, Chisinau, sembra più una città dormitorio, la periferia di una città importante, perché ha pochissimo di bello, di attraente. Solo due strade con edifici mezzo-antichi e un parco centrale con delle statue, per il resto sembra una città della stessa importanza di Campobasso; che può piacere oppure no, ma per bella, oggettivamente, non lo è, specialmente se i giorni prima di visitarla si è visto le più grandi capitali europee.

Quindi, dopo averla visitata ieri sera e stamattina, ho deciso di lasciare Chisinau e di entrare in Romania, il diciassettesimo Paese da quando sono partito.

Il bello di avere viaggiato abbastanza è di avere conosciuto molte persone che vivono all’estero e che prima o poi possono ritornare in mente nel momento in cui si passa dal loro paese. In Armenia conobbi due ragazzi di Iasi, dei quali una era fuori per lavoro, ma l’altro era disponibile a vedermi e a prendere una birra assieme, per tanto, sebbene la mia destinazione principale fosse Bucarest, ho allungato leggermente e sono passato dalla bella città rumena, che si trovava poco distante dal confine moldavo.

Parcheggiata Africa nei pressi del centro, mi sono catapultato in un palazzo storico, una sorta di castello adibito a museo, che era il richiamo maggiore della città; ho visitato le tre esposizioni e ho ripreso a passeggiare per le vie del centro, ciò che più preferisco fare.

Il mio amico non rispondeva, mannaggia sua, e così ho continuato a passeggiare e passeggiare, a entrare nelle varie chiese, sia cattoliche che ortodosse, e di lui ancora nulla. Passeggiare, a pomeriggio, in estate, con 38 gradi, con uno zaino sulle spalle, non è confortevole, né per la sensazione di calore che si prova costantemente, né per il sudore che abbonda in ogni parte del corpo, né per l’odore che si crede di emanare. Dapprima una bevanda fredda, poi un gelato, poi un caffè in ghiaccio hanno alleviato il disagio.

Si erano fatte le otto di sera, oramai avevo perso le speranze che Dragos mi avrebbe contattato, quindi ho deciso di ritornare all’auto e anticipare una tratta per l’indomani, fermandomi lungo la strada e cucinando qualcosa di rapido.

Proprio mentre terminavo la cena improvvisata, il ragazzo mi scrive, dicendomi di avere avuto un problema; troppo tardi, sarà per la prossima volta.

Domani arriverò a Bucarest, la capitale della Romania, una città di cui ho sentito parlare magnificamente dalle mie conoscenze rumene e dai vari blog di viaggio. Mi addormento con una puntata della serie “Elementary”. Buona notte rumena a tutti.



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