L’orologio segnava le 10.40 locali, le 08.40 in Italia, quando, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando la deflagrazione del deposito munizioni della base e la morte di 19 morti italiani, tra civili e militari e 9 iracheni, nella città di Nassiriya, città irachena capoluogo del governatorato di Dhi Qar, situata sulle rive dell'Eufrate a circa 360 km a sud-est di Baghdad.
Da quella tragedia il più grave attacco alle truppe italiane dopo la Seconda guerra mondiale, sono trascorsi 11 anni.
I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell'Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13° Reggimento Carabinieri di Gorizia ed al 7º Reggimento Carabinieri "Trentino-Alto Adige" di Laives, al reggimento lagunari, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile "Trieste", al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno.
Nell’attentato persero la vita anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.
19 persone decedute, di cui è doveroso ricordare uno ad uno i nomi: PIETRO PETRUCCI: 22 anni, di Casavatore (Napoli), caporale dell'esercito. DOMENICO INTRAVAIA, 46 anni, di Monreale, appuntato dei Carabinieri in servizio al comando provinciale di Palermo. ORAZIO MAJORANA, 29 anni, di Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. GIUSEPPE COLETTA, 38 anni, originario di Avola (Siracusa) vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); GIOVANNI CAVALLARO, 47 anni, nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti; ALFIO RAGAZZI, 39 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli; IVAN GHITTI 30 anni, milanese, carabiniere di stanza al 13/mo Reggimento Gorizia. DANIELE GHIONE 30 anni, di Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. ENZO FREGOSI 56 anni, ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. ALFONSO TRINCONE 44 anni, era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. MASSIMILIANO BRUNO 40 anni, maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. ANDREA FILIPPA 33 anni, torinese, carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. FILIPPO MERLINO 40 anni, originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. MASSIMO FICUCIELLO 35 anni, tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. SILVIO OLLA 32 anni, dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151/o Reggimento della Brigata Sassari. EMANUELE FERRARO 28 anni, di Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio (Bologna). ALESSANDRO CARRISI 23 anni, di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6/o Reggimento trasporti di Budrio.
Tra loro anche un salentino, quindi, il caporale volontario, Alessandro Carrisi, nativo di Trepuzzi.
Oggi, in coincidenza dell’anniversario della strage, viene celebrata la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace istituita con la legge 12 novembre 2009, nel corso della quale si svolgeranno alcune iniziative commemorative, tra cui una Santa Messa a suffragio, avranno luogo a Roma alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti.