​I migranti sono più importanti degli incendi? I Vigili del fuoco, dimenticati dalle istituzioni, gridano aiuto

‘Piano provinciale per l’emergenza migranti si, piano provinciale per l’emergenza incendi no!’ La UIL PA VVF Lecce, facendosi portavoce del malessere dei vigili del fuoco salentini ormai stremati, rimarca la gravità della situazione.

Nessuno sembra accorgersi di quanto i Vigili del Fuoco siano ‘preziosi’ e importanti sia per la sicurezza dei cittadini che per la salvaguardia dell’ambiente. Sono sempre in prima linea i caschi rossi, sulle strade ad esempio quando intervengono per estrarre i feriti dagli abitacoli delle vetture ormai ridotte ad un ammasso di lamiere accartocciate o in quelle zone dove scoppiano incendi che non solo rischiano di distruggere ettari ed ettari di terreno, ma minacciano pericolosamente le abitazioni e le persone. Sono sempre dove c’è bisogno, anche se mancano gli uomini, anche se i mezzi sono obsoleti. È una scelta, diranno alcuni, ma chi avrebbe il coraggio di correre rischi enormi senza un minimo di ‘riconoscenza’, con la consapevolezza di essere dimenticati? È quello che lamentano gli uomini del corpo impegnati in questi giorni a domare le decine e decine di roghi scoppiati in diversi punti del Salento.
  
Già nei giorni scorsi, la UIL PA VVF Lecce – facendosi portavoce  del malessere dei vigili del fuoco salentini, ormai stremati e incapaci di fronteggiate con le esigue risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia una situazione che sembra ormai sfuggita al controllo –  aveva chiesto un incontro con il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba. Ora, in una nota a firma del segretario Alessandro De Giorgi, torna a rimarcare la gravità della situazione. L’occasione propizia è stata il tavolo tecnico convocato in via XXV Luglia per l’emergenza migranti.
 
«La notizia – si legge – se da un lato fa piacere, dall’altro, mortifica noi Vigili del fuoco perché, ad oggi, nonostante il grido d’aiuto con tanto di richiesta d’incontro inviata al Prefetto di Lecce, nessun tavolo tecnico è stato convocato, per discutere e varare un piano straordinario per l’emergenza incendi»
 

Dopo i grandi incendi a Gallipoli (come ad esempio quello scoppiato a punta della Suina e a Lido Conchiglie), i roghi che hanno distrutto Porto Badisco e Santa Cesarea e quello di Otranto che ha chiuso un luglio “amaro”, il mese di agosto è iniziato nel peggiore dei modi. In questi tre giorni sono andati in fumo migliaia di ettari di pineta, bosco e macchia mediterranea da Torre Chianca fino a San Cataldo. Ormai non c’è giorno che, alzando gli occhi al cielo, non si veda in azione un canadair, mentre il paesaggio a terra è sempre più desolante.
  
Come sottolinea la UIL PA VVF Lecce tracciando una sorta di bilancio le squadre dei ‘caschi rossi’ lavorano fino a 12 ore al giorno, di cui 9 senza sosta. Ritmi ‘sovrumani’ a detta di De Giorgi. A far più ‘male’ è il disinteresse dimostrato verso gli uomini che si impegnano ogni giorno per difendere il meraviglioso territorio «il Salento può bruciare – conclude la nota – tanto a nessuno sembra importare dell’incolumità dei vigili del fuoco, dei cittadini e del paesaggio».
 
Infine l’appello: «qualcuno faccia qualcosa per aiutare, i Vigili del fuoco, i cittadini, il meraviglioso paesaggio salentino». 



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