​L’oncologo Giuseppe Serravezza beve un bicchiere d’acqua, ma continuerà lo sciopero della fame


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Ha bevuto un bicchiere d’acqua davanti alla folla numerosa che si era radunata all’ingresso della sua abitazione di Casarano. Cede, ma solo in parte l’oncologo salentino Giuseppe Serravezza che si è lasciato convincere dal Governatore Michele Emiliano a interrompere lo sciopero della sete. Continuerà quello della fame per ‘protesta’ contro la realizzazione del gasdotto, almeno fino a quando il Governo nazionale non ascolterà le sue ragioni: «Lo dovevo ai miei pazienti che non ci sono più e che mi hanno chiesto di pensare ai loro figli – ha ricordato il responsabile scientifico della Lilt di Lecce – ma l’unico modo per salvare il futuro delle nuove generazioni è quello di impedire che questo territorio si abbrutisca con quest’opera scellerata».
  
Il dottor Serravezza è costantemente monitorato nella sua abitazione dai colleghi del reparto di Oncologia del “Ferrari” che non lo hanno mai lasciato solo, ma le sue condizioni di salute preoccupano tant’è che si moltiplicano, giorno dopo giorno, le esortazioni a interrompere questo digiuno forzato che lo ha già provato nel fisico.
  
«Sento dire che siamo degli illusi, che la politica ha deciso e che forze ben superiori a noi vogliono a tutti i costi il gasdotto, ma io dico che abbiamo ancora tempo…» ha continuato l’oncologo che, ancora una volta, ha lanciato un appello alla politica affinché metta da parte le divisioni e si unisca in nome del confronto. «Su questi temi – ha aggiunto – non è concesso speculare, facciamo tutti un passo indietro».
  
Il Presidente della Regione Puglia, intanto, si è impegnato a fissare un appuntamento con il premier Gentiloni e, se ciò non avverrà in tempi brevi, ha annunciato un sit-in davanti a Palazzo Chigi.