Una giornata dedicata al cinema che ha avuto inizio in mattinata con un appuntamento nella Sala Triangolare del bellissimo Castello Aragonese di Otranto. In collaborazione con Unisalento e condotta dal critico cinematografico Anton Giulio Mancino si è tenuta la lezione di cinema dal titolo “Il senso del Mediterraneo” che ha visto gli interventi di Angelos Frantzis e di Edoardo Winspeare.
Nel nostro incontro, il regista, sceneggiatore e attore salentino Winspeare ha posto l’accento sulla forza della cultura che ha fatto tanto e tanto ancora può fare per il territorio, con la letteratura, la musica e il cinema. Un cinema nel quale i giovani, partendo dalla realtà e dai loro sogni possono contribuire con vitalità e freschezza all’apporto di idee nuove e progetti sempre più stimolanti.
In serata, la proiezione speciale fuori concorso del cortometraggio “Era ieri” di Valentina Pedicini, nella sezione non competitiva del Festival “Tracce di cinema – Creatività di formati” A seguire, per Adriatic Ionian Movie sono stati presentati tre degli otto film in concorso.
In “Smac” del regista greco Elias Demetriou, protagonisti l’intensa Evangelia Andreadaki e lo straordinario Yannis Kokiasmenos, una donna gravemente malata di cancro e sul punto di morire, porta a casa un senzatetto nella speranza di superare la paura della morte. Scoprirà però che non è la morte ciò che lei teme veramente. Un film paradigmatico di ciò che è il cinema del Mediterraneo, un cinema della crisi che va ad ibridare la storia degli individui e delle loro relazioni raccontando un vissuto non come masse ma come persone con le proprie storie personali e i propri conflitti interiori.
Successivamente è stato proiettato il film di Roberto Andò “Le confessioni”, un film stilisticamente accattivante che si pone il problema di come raccontare il potere dell’economia che sta dietro la politica. L’ambizione di questo film, sceneggiato da Angelo Pasquini, sta tutta nel tradurre in termini di romanzo giallo, quell’economia che manovra il mondo rendendo il racconto accessibile ad un pubblico di diversa estrazione. La scommessa è quella di rendere avvincente con una trama gialla una tematica che ci riguarda molto da vicino. Protagonista di questo film un carismatico Toni Servillo.
Ha chiuso la seconda serata il film “Krom” del regista albanese Bujar Alimani che racconta la toccante storia di una madre che vive una vita tutt’altro che facile ma affronta con dignità e coraggio il suo destino.
Ancora una volta Offf rappresenta al meglio la naturale dimensione artistica del cinema con una rassegna che esalta la vocazione storica di Otranto, crocevia delle culture del Mediterraneo e promotore di un dialogo con le regioni dell’altra sponda del canale.
Questa sera in programma le proiezioni per il concorso di “Ashes” di Stratos Tzitzis, “La pazza gioia” di Paolo Virzì e “Non essere cattivo” di Claudio Calligari.
A cura di TIZIANA PROTOPAPA