
Febbraio è agli sgoccioli, in un battito di ciglia ci ritroveremo a maggio e allora sarà troppo tardi per pensare all’imminente stagione turistica tutti presi dalle mille feste tradizionali e dalle infinite occasioni di divertimento. Il sole avrà iniziato a colorare la pelle degli amanti della tintarella, qualcuno avrà già fatto il bagno, strade e piazze si saranno già trasformate per accogliere i turisti di quella che un tempo si definiva ‘basta stagione’.
Già, i viaggiatori. Anche per loro, la scorsa estate il Salento aveva alzato la voce per ottenere che il Frecciarossa arrivasse anche nel capoluogo barocco millantando arrivi da capogiro da tutta Italia, per sostenere le ragioni della richiesta avanzata a Trenitalia di prolungare la tratta. Troppo da sopportare che l’alta velocità si fermasse soltanto a Bari per un lembo di terra a forte vocazione turistica. Ma, dopo aver ottenuto, il “contentino”, il vento delle polemiche si era calmato. L’ETR500 avrebbe raggiunto la stazione di Lecce nel fine settimana e nei giorni festivi. Amen.
Con la velocità con cui ci è stato concesso (per ironizzare), ci è stato tolto. Il Frecciarossa non farà più capolino nel Salento neppure nel weekend, perché non conveniva, perché nessuno lo prendeva, perché non ha avuto successo. Logiche di mercato, dicono. La società che si occupa dei trasporti su rotaia non ha esitato a cancellare il prolungamento, senza annunciare e giustificare il passo indietro, ma a parte qualche piccola, sporadica, indignazione, nessuno ha battuto ciglio. Non è escluso che a luglio/agosto possano esserci ulteriori cambiamenti, che siano semplicemente «di orario» o addirittura di treni. Ma se fosse troppo tardi?
Chi – come è giusto che sia – vuole già programmare le vacanze non può farlo. È un dato di fatto, come dimostra il fatto che gli orari estivi saranno disponibili online solo da giugno. Ci sono territori, forse meno belli, che offrono più servizi e sarebbe un peccato perdere potenziali turisti. Anche per il Salento, a questo punto, dovrebbe essere una ‘logica di mercato’. E se non arriveranno in treno, come raggiungeranno quel pezzo di terra?