​Maturità, che paura! Tra toto-traccia, ansie e riti inizia il countdown

Manca davvero poco al 18 giugno data in cui gli studenti si cimenteranno con l’esame piè¹ importante della loro vita: quello della maturità. Che fare? C’è¨ chi ripassare, chi tenta di scovare soffiate su internet o cerca Santi a cui votarsi.

Esistono due tipi di studenti, in questo periodo. Quelli con il sorriso stampato sulle labbra, pronti a godersi 3 lunghissimi mesi di vacanza, relax, sole, tintarella, serate con gli amici in discoteca o in riva al mare,  quelli che sono il ritratto della felicità, per intendersi. Addio libri, interrogazioni, compiti in classe, addio sveglia presto la mattina, stress, nervosismo: tutto è rimandato a settembre.
 
Poi ci sono loro, gli studenti con lo sguardo un po’ perso, sempre basso, quelli che sorridono poco, visibilmente stressati, preoccupati, quelli con le spalle curve, l’aria corrucciata, quelli che in testa hanno uno e un solo pensiero: uscirne vivi e soprattutto indenni: è l’esercito dei maturandi alle prese con gli ormai imminenti esami di maturità.  

È il loro momento, davanti hanno due settimane di fuoco che non sapranno come affrontare fino a quando non sarà arrivato il momento di farlo. È questa la realtà: notti insonni, caffè a volontà e cibo senza paura di ingrassare fanno parte del gioco. E tutti, ma proprio, tutti vorrebbero semplicemente svegliarsi a luglio «a giochi fatti», quando tutto sarà finito o sarà solo un semplice ricordo. Ed invece no, vi tocca ed è meglio non credere a chi vi dirà che sarà una passeggiata. Perché saranno anche cambiati anche i tempi, sempre più social e 2.0, ma le “tradizioni” quelle no, restano sempre le stesse, oggi come ieri.

Così mentre il countdown scorre veloce, troppo veloce per lamentarsi o pentirsi e il 18 giugno, data in cui si svolgerà la prima prova scritta forse una delle più temute, sembra ormai dietro l’angolo, ecco che “puntualmente” si ripresentano insieme all’ansia i consueti riti preliminari e scaramantici: santi a cui votarsi, rimedi dell’ultimo minuto, leggende metropolitane a cui fare appello, consigli utili da seguire scrupolosamente, la ricerca disperata dei commissari che siederanno da esterni nelle commissioni d'esame «googlando» i loro nomi, tartassando su facebook gli alunni dei docenti in questione o addirittura appostandosi fuori dalla scuola dove il «commissario x» insegna per tentare di carpire informazioni su di lui.
 
Ma a vincere su tutto, è sempre la ricerca delle possibili tracce: il cosiddetto toto-tema. Parola di chi ha già affrontato gli scritti: cercare soffiate su internet è praticamente inutile. Corsi e ricorsi, storici lo dimostrano. Numeri alla mano, infatti, sfuggono alla memoria umana i casi in cui sia realmente uscito l’argomento tanto atteso o su cui ci si era preparati a menadito.

È così. Perdere tempo prezioso cercando indiscrezioni o temi già svolti da cui prendere spunto può essere “giustificabile” solo se serve allo studente ormai in crisi per stare più tranquillo, in fondo, è «meglio fare e poi pentirsi che pentirsi di non aver fatto…» e non lasciare nulla al caso, anche in quest’occasione. 
 
Per capire non tocca andare lontano, basta pensare allo scorso anno quando a sorpresa per l'analisi del testo uscì un autore contemporaneo, vivente, totalmente al di fuori dal programma scolastico, come Claudio Magris. Sarà così anche quest'anno? Non a caso, secondo una ricerca di Skuola.net, il 60% circa degli studenti interessati sembra non credere più nel «totoesame» ma “per sicurezza” si prepara ugualmente sulla letteratura contemporanea.

A questo proposito, circola in rete l'ipotesi Gabriel Garcia Marquez, il premio Nobel colombiano recentemente scomparso. Troppo scontato e improbabile, secondo alcuni. Possibile, secondo altri.
 
Tra le più "chiacchierate"  spiccano l'omicidio Kennedy e altri assassinii politici (ma sembra molto difficile, visto che un tema simile era stato proposto nel 2013), la morte di Nelson Mandela e la figura di politici-eroi, storia e peso specifico odierno della Russia (alla luce delle tensioni in Ucraina), le ultime alluvioni e altre catastrofi naturali in Italia e nel mondo, oppure  il ruolo delle religioni oggi nella società, con particolare riferimento all'impatto mediatico di Papa Francesco e l'ultima canonizzazione dei due Pontefici Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
 
Per gli scaramantici che decidono di raccomandarsi al cielo, perché esistono anche loro e non sono pochi, è bene far sapere che sono ben quattro i santi  che si possono «invocare» in questi casi. A proteggere, archeologi, bibliotecari, studiosi e, quindi, anche studenti maturandi sono, San Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa, San Luigi Gonzaga, Sant’Espedito di Melitene e San Giuseppe da Copertino, che conosciamo bene. 

Oltre a quelli già citati, sempre per rimanere nell’ambito “miracolistico” c’è chi si rivolge a Santa Rita, invocata in quanto “specializzata” nelle cause impossibili.

 



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