​Più controlli e più qualità nelle mense scolastiche. La Asl incontra i sindaci


Condividi su

Riempire i vuoti della normativa, prevedere maggiori controlli e offrire un servizio di qualità: sono questi i tre fondamentali punti emersi nell’incontro tecnico, chiesto a gran voce da alcuni amministratori locali per sapere come affrontare la questione delle mense scolastiche, dopo la sospensione del Centro di Cottura di Galatone. Il pugno duro della Asl nei confronti del centro cottura era stato motivato in primis con il fatto che nel corso di analisi sul personale dipendente, sono stati riscontrati ventitré campioni positivi a salmonella e stafilococco aureo. Senza contare, poi, l’atteggiamento non pienamente collaborativo e la reticenza della ditta nel produrre i referti nominativi delle analisi, giustificata facendo appello alla privacy. Da qui la richiesta di un tavolo dei primi cittadini dei comuni coinvolti, tra cui Nardò, Gallipoli, Parabita e Corigliano d’Otranto, preoccupati per i 174 casi registrati e interessati a chiarire ogni aspetto.
  
I tecnici del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce e dei servizi medici e veterinari, guidati dal direttore Giovanni De Filippis, hanno consegnato ai primi cittadini le linee guida predisposte a febbraio dall’azienda sanitaria. Non solo ha invitato i Sindaci ad includerli all’interno dei futuri capitolati d’appalto del servizio mensa.
  
«I controlli a campione li facciamo già – ha assicurato De Filippis – ma va detto chiaramente che la legge riserva all’operatore una forte assunzione di responsabilità su come organizzare e gestire il servizio. Sta alla ditta, infatti, valutare le condizioni e le caratteristiche delle strutture, dei locali e dei sistemi di preparazione e trasporto e poi comunicare il tutto e in modo puntuale all’Asl, cui competono controlli e verifiche». È necessario, dunque, fare un gioco di squadra tra Comuni, Scuole e Asl per affrontare al meglio l’intera vicenda.
  
Dai sindaci, poi, è arrivata anche la richiesta sul comportamento da assumere rispetto alla continuazione del servizio mensa da altri centri cottura diversi da quello sospeso, anche a fronte della autonoma decisione di alcuni Comuni di sospendere temporaneamente la fornitura: «Al momento – ha chiarito De Filippis – non ci sono indicazioni rispetto a nuove criticità, ma i controlli stanno continuando in ogni direzione. In particolare, va precisato che l’operatore del servizio, in caso di variazioni del numero dei pasti preparati e serviti in un diverso centro cottura, ha l’obbligo di comunicazione preventiva all’Asl».
  
 «Tutti gli amministratori seduti attorno al tavolo, così come i Dirigenti dell'Asl – ha commentato Stefano Minerva – hanno deciso in modo unanime di stabilire delle linee guida ben precise per migliore il servizio delle mense scolastiche coinvolte nella vicenda. Le parole chiave di questo incontro sono state sicuramente controllo e qualità. È giusto considerare che a Gallipoli non sono stati riscontrati casi direttamente collegabili con il servizio erogato dall'azienda "La Fenice", ma non si deve sempre aspettare che qualcosa accada e che il danno sia fatto per poi correre ai ripari».
 
La riunione è stata aggiornata ad un prossimo appuntamento in cui, partendo dagli aspetti emersi, sarà siglato un protocollo d’intesa in grado di dare certezze sui temi della salute e della sicurezza a bambini, famiglie e amministratori, con un rafforzamento generale delle previsioni di legge. In più, l’impegno da parte della Asl a potenziare i piani di controllo con maggiori interventi nei centri di cottura e nelle mense scolastiche rispetto ad una normativa che, sostanzialmente, affida il delicatissimo sistema della ristorazione in mensa all’autocontrollo, alla responsabilità e all’etica degli operatori del servizio.

Il protocollo sarà caratterizzato principalmente dalla possibilità di controlli più stringenti e non predeterminati su tutta la filiera di reperimento dei prodotti e lavorazione dei cibi per le mense scolastiche.
 
«L’obiettivo – spiega il sindaco Mellone – è quello di alzare al massimo gli standard di sicurezza alimentare e di tutela della salute dei bambini. Oltre al protocollo, che sarà uno strumento importantissimo, ci siamo impegnati a inserire nei futuri capitolati d’appalto previsioni come l’obbligo della campionatura dei pasti e un sistema premiale per le aziende che si sottoporranno a quei controlli e a quelle verifiche che oggi la normativa nazionale e comunitaria lascia all’autocertificazione e quindi alla responsabilità e all’etica di ciascun operatore. Il capitolato con cui si è proceduto all’affidamento attuale al Comune di Nardò, è del 2014 ed è sostanzialmente inadeguato sotto questi profili»