Dalle campagne di San Basilio a via XXV Luglio, sotto il palazzo della Prefettura, la protesta contro la multinazionale del gas non si arresta. Questa mattina, gli attivisti del Comitato NoTap hanno manifestato nel centro della città: striscioni, slogan e cori contro l’opera che ha visto contrapposto, nelle ultime settimane, lo stato allo stato.
Il liet motiv della manfestazione resta il medesimo di sempre, a detta degli attivisti il territorio sarebbe stato svenduto in favore della multinazionale svizzera che procede spedita con i lavori di espianto e messa in sicurezza degli ulivi.
La protesta, tuttavia, non ha creato consistenti problemi di congestione alla circolazione del traffico; si è svolta in maniera pacifica col fine di ribadire la contrarietà di una parte del territorio all’imponente opera.
Intanto, Tap ha fatto sapere che l’autobotte resta bloccata e gli ulivi sarebbero a secco di acqua da circa otto giorni: “Questa mattina, nonostante ieri fossero state rimosse le barricate che da tempo ostruivano le strade ed impedivano il libero transito di mezzi e persone, un gruppo di manifestanti ha impedito alla autobotte della ditta Mello di raggiungere l’area di cantiere del microtunnel a San Basilio.
Come conseguenza per l’ottavo giorno consecutivo – spiega Tap – le piante messe provvisoriamente in sicurezza nel sito (comprese le 11 spostate ieri) sono rimase prive del necessario supporto idrico.
Viene così per l’ennesima volta confermato che ai manifestanti e agli attivisti del presidio delle piante di ulivo non importa assolutamente nulla. – accusa la Multinazionale – e che un’area del territorio nazionale, un’area del territorio di Melendugno è da tempo sostanzialmente sottratta alle leggi della Repubblica, in balia della violenza esercitata da un piccolissimo gruppo”.