Anche in Puglia riaprono le palestre, ma è caos rimborsi per gli allenamenti saltati

Riaprono anche in Puglia palestre, piscine e centri sportivi, ma è caos sui rimborsi che spettano agli utenti per gli allenamenti saltati nei 76 giorni di chiusura. Lo prevede il decreto rilancio varato dal Governo.

È arrivato il grande giorno anche per i titolari di palestre, piscine e centri sportivi che, dopo mesi di chiusura, potranno riaprire le porte agli sportivi che dovranno rispettare regole molto scrupolose pur di tornare alla in sala pesi o in acqua. Il Coronavirus che ha stravolto completamente le abitudini degli italiani ha cambiato anche il modo di allenarsi che non sarà più lo stesso. La parola d’ordine, anche in questo caso, sarà «sicurezza».

Bisognerà prenotare corsi e lezioni per evitare ‘assembramenti’ e mantenere la distanza di sicurezza di almeno 2 metri, ad esempio. Ma i gestori non devono fare i conti solo con le nuove norme che, inevitabilmente, comportano dei costi. C’è anche la questione, delicata, dei rimborsi per gli allenamenti saltati. Anche in Puglia c’è il rischio caos. A denunciarlo è il Codacons, che ricorda come il Decreto Rilancio varato dal Governo preveda un indennizzo in favore degli utenti per i giorni di chiusura degli impianti.

«L’attività di palestre, piscine e centri sportivi è stata sospesa per effetto del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo, e potrà riprendere solo a partire da oggi – spiega il Codacons – questo ha comportato 76 giorni complessivi di chiusura degli impianti e il diritto degli utenti al rimborso parziale degli abbonamenti».

«Lo stesso Decreto Rilancio, all’articolo 216 comma 4, prevede in capo ai gestori degli impianti sportivi l’obbligo di rimborsare i propri clienti per la chiusura degli esercizi, anche attraverso voucher di pari valore, utilizzabile entro un anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’attività sportiva» si legge.

Le palestre della regione, però, si sono mosse in ordine sparso. Lo stop causa Covid19 ha causato un duro colpo al settore del fitness – basti pensare che almeno fino al lockdown circa 20 milioni di persone praticavano attività sportive con più o meno impegno, almeno secondo l’Istat, per un giro d’affari di 10 miliardi di euro l’anno – e per limitare le ‘perdite’  molte strutture hanno deciso di proporre ai clienti delle ‘soluzioni’ alternative.

C’è chi propone ai propri iscritti una sorta di indennizzo, allungando il periodo di validità degli abbonamenti, altri hanno offerto corsi e lezioni via web. Tutte opzioni facoltative che possono essere scelte dal consumatore, ma che non escludono la possibilità di chiedere e ottenere i rimborsi, qualora non intendano avvalersi di tali offerte.

Proprio per aiutare i cittadini della Puglia a far valere i propri diritti e ottenere il rimborso previsto dalla legge, il Codacons ha attivato uno specifico servizio di assistenza telefonica, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17.00 al numero 89349966, dove un team di legali fornirà spiegazioni in merito alla richiesta di indennizzi.



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