I disagi dovuti all’accorpamento delle sedi distaccate del Tribunale leccese ha portato l’ordine degli avvocati di Lecce a indire due giorni di astensione.
Oggi e domani gli avvocati leccesi incrociano le braccia, o almeno questa è l’indicazione che arriva dall’Ordine. Come si legge nel verbale del Consiglio del 9 ottobre scorso, ad oggi “permangono gravissimi problemi conseguenti all’accorpamento delle sezioni distaccate nella sede del Capoluogo con altrettanto gravi ripercussioni sui tempi e sulla effettività del servizio giustizia, anche per i cittadini”.
Tanti sono i problemi che vengono affrontati ogni giorno dai legali, come del resto anche dagli operatori interni: per il settore penale pare non sia stato ancora reperito un numero sufficiente di aule per la celebrazione dei processi, né per quelli già iscritti nel ruolo del Tribunale di Lecce, né per quelli provenienti dalla provincia; sempre per il settore penale il personale di segreteria risulta assolutamente insufficiente per gestire la mole di lavoro e i tempi per la calendarizzazione delle udienze – che subiscono infiniti rinvii – si sono allungati in modo estenuante.
Nel settore civile, sempre da come si legge nel verbale del Consiglio, le cose non vanno certo meglio: gravissime appaiono le “disfunzioni di cancelleria” soprattutto per la volontaria giurisdizione e le esecuzioni mobiliari, settori in cui pressanti e particolarmente urgenti sono le decadenze. L’ufficio esecuzioni mobiliari è stato comunicato essere in totale paralisi, tanto che con provvedimento del direttore amministrativo è stato limitato l’orario di accesso al pubblico; molti fascicoli non risultano registrati o informatizzati con relativo pericolo della perdita di allegati (seri disagi soprattutto per i fascicoli delle esecuzioni provenienti dalle sezioni di Gallipoli, Campi, Casarano e Galatina).
Insomma, una situazione al collasso è quella descritta dagli operatori della Giustizia. In particolare, domani, venerdì 18 ottobre gli avvocati incontreranno il presidente della Corte d’ Appello Mario Buffa, per manifestare tutte le criticità.