Misurare l’intensità luminosa dei luoghi pubblici grazie al luxmetro


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L’intensità luminosa è un parametro che può essere valutato con strumenti specifici, la sua quantificazione, attualmente, è molto richiesta per dare contezza della sicurezza dei luoghi pubblici ma anche per stabilire la qualità del lavoro in uno specifico ambiente. Con una scarsa illuminazione, infatti, potrebbero essere non visibili degli ostacoli o andare incontro a problematiche a livello salutistico. Per quantificare tale parametro si può impiegare un dispositivo chiamato luxmetro che, grazie al progredire della tecnologia, adesso è accessibile a chiunque.

Luxmetri: quello che c’è da sapere

Il luxmetro è un dispositivo che consente di misurare l’illuminazione di una stanza, grazie alla possibilità di rilevare la radiazione luminosa come viene percepita dall’occhio umano per fornire un valore utile e fare specifiche constatazioni. L’unità di misura usata è il lux, pari a un lumen su metro quadro, quindi è correlata anche alla grandezza dell’ambiente dove si effettua la rilevazione. Esso è composto da due parti una fissa si tratta di una sorta di minicomputer con uno schermo dove appariranno i valori e, tramite i tasti, dà la possibilità di salvare e richiamare misure. A questo è associato il sensore, che si ancora direttamente sul corpo centrale o è dotato di un connessore anche molto lungo, così da rilevare il segnale in differenti angoli della stanza senza spostare il resto del sistema. Si tratta di una cella fotovoltaica sensibile alla luce, quest’ultima una volta che viene percepita è trasforma in una corrente elettrica che può essere effettivamente quantificata.

I luxmetri possono essere acquistati in negozi specializzati che commercializzano questi e altri sistemi applicabili in campo specifico. Ci sono anche molte realtà online che consentono di rendersi conto di tutti gli strumenti disponibili semplicemente navigando nel sito e selezionando quello che maggiormente faccia al caso proprio. Un altro vantaggio di scegliere gli e-commerce è ottenere una spedizione veloce in pochi giorni direttamente all’indirizzo fornito affiancata da un’assistenza dedicata, in caso di dubbi.

Come usare i luxmetri

Il luxmetro viene usato sia negli ambienti privati che nel pubblico, il maggior impiego se ne fa sui luoghi di lavoro, si parla uffici, nello specifico quelli dove ci sono PC o dispositivi tecnologici che richiedono un’illuminazione particolare, ma anche nella linea di produzione e nei capannoni di montaggio dove l’attenzione ai dettagli deve essere massima, viene impiegato pure dai professionisti sanitari che svolgono il loro lavoro in sale operatorie. Il luxmetro valuta, inoltre, l’illuminazione di luoghi ricreativi o di studio, può essere utile in biblioteche dove la luce è indispensabile per la consultazione dei libri, ma anche nei musei per capire se l’allestimento proposto esalta le opere e le rende  facilmente fruibili al pubblico. Il luxmetro viene chiamato spesso esposimetro in quanto ha un funzionamento del tutto simile a quello che usano i fotografi per misurare l’illuminazione di una superficie o di un oggetto che si intende fissare sulla pellicola.

Con un luxmetro si possono fare più misurazioni, sicuramente, come accennato si può valutare l’illuminamento ma è possibile quantificare anche la luminanza, il rapporto tra l’intensità luminosa della sorgente e la sua area apparente come viene percepita dall’osservatore e il PAR (Photosynthetic Active Radiation) cioè il contenuto energetico della luce in varie regioni spettrali. Sfruttando le moderne tecnologie che mettono a disposizione i luxmetri c’è la possibilità non solo di richiamare i dati ma pure di esportarli su un PC tramite wi-fi o bluetooth per creare grafici e allegarli a relazioni professionali, alcuni sistemi, inoltre, riescono a fare in autonomia la media delle misure prese. Una funzione indispensabile che, oramai, hanno tutti è chiamata hold questa consente al sistema di interrompere la lettura per poi riprenderla in un secondo momento, ciò serve per fissare la misura in un attimo senza ottenere continue oscillazioni. Tale funzionalità era assente nei modelli analogici che non avevano uno schermo ma semplicemente una lancetta che si muoveva su una scala graduata.