Covid, addio al bollettino quotidiano. Aggiornamenti ogni settimana


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Quando il Covid ha iniziato a fare capolino anche in Italia, il bollettino era molto “atteso”, un appuntamento fisso, domeniche e festivi compresi, che ha accompagnato gli italiani divisi tra numeri, paure e speranze. Era il 24 febbraio 2020 quando l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli scese nella sala stampa della sede del Dipartimento di via Vitorchiano per leggere per la prima volta il report con il numero dei contagi, dei ricoveri e dei decessi. Ora che il peggio è ormai alle spalle, anche l’aggiornamento quotidiano, per molti, sembra essere superato. A mettere la parola fine, anche se non del tutto, è il nuovo ministro alla Salute, Orazio Schillaci che ha deciso di bloccare la pubblicazione quotidiana del report a favore di quella settimanale. Un modo per tornare alla “normalità”, a sei mesi dalla sospensione dello stato d’emergenza e considerando l’attuale andamento dei contagi.

Dopo aver manifestato l’intenzione di non prorogare l’obbligo dell’uso delle mascherine Ffp2 nelle strutture sanitarie che scadrà a fine ottobre, il numero uno del dicastero su Lungotevere Ripa, in base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, ha disposto che il report con i dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi  sarà pubblicato con cadenza settimanale «fatta salva –   precisa –  la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso».

Quello che conta, insomma, è il trend settimanale, anche per evitare letture sbagliate, tipo il “calo dei casi” il lunedì e “l’aumento dei contagi il martedì”, legato più che altro ai giorni festivi.

Non significa abbassare la guardia, ma per molti la scelta di Schillaci è sbagliata. È  «Un pericoloso liberi tutti, il contrario rispetto a tutto ciò che è stato fatto in questi anni, salvando vite umane», per il segretario del Pd Enrico Letta. Pericoloso liberi tutti anche per Massimo Galli, ex direttore dell’Infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano che in un’intervista pubblicata su il Fatto Quotidiano ha dichiarato di dover considerare l’«incognita autunno». Ecco perché, secondo l’infettivologo, il messaggio del liberi tutti che sta passando in questo momento è «pericoloso».

mentre per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «bisogna ancora far uso di responsabilità e precauzione perché il Covid19 non è ancora stato sconfitto.