Il grande giorno è arrivato, anzi sta per arrivare: lunedì, 5 dicembre sarà inaugurato il nuovo reparto psichiatrico all’interno del carcere di Lecce che ospiterà venti detenuti affetti da disturbi mentali. Un progetto che, secondo il corpo di polizia penitenziaria, non ha tenuto conto delle reali esigenze organizzative come avevano lamentato durante un sit-in alle porte di Borgo San Nicola «non siamo contrari all'apertura del nuovo Polo – avevano tuonato – ma per poter lavorare quotidianamente senza problemi serve un organico numerico maggiore».
Oggi, l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del segretario generale Leo Beneduci torna sull’argomento tanto delicato quanto preoccupante per chi tutti i giorni lavora nel penitenziario del capoluogo salentino che a loro dire si è distinto, in passato, per il maggior numero di aggressioni subite dal personale: «a parte il fatto che l’apertura di un polo psichiatrico nell’ambito di un carcere è del tutto contraria allo spirito della legge che ha stabilito la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e che non deve più essere il personale di Polizia Penitenziaria ad occuparsi dei minorati psichici reclusi, ma il Servizio Sanitario Nazionale – si legge in una nota a firma del sindacalista – le 50 unità necessarie al funzionamento della struttura, magari tolte dai servizi interni e dalla sicurezza in già precarie condizioni, sono una quota che il Corpo non può assolutamente permettersi».
Tanto è bastato all’organizzazione sindacale per prendere carta e penna e scrivere al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e al Capo di Gabinetto Giovanni Melillo affinché intervengano per sospendere l’apertura del polo psichiatrico, almeno fino a quando non saranno inviate le unità di Polizia Penitenziaria mancanti.