Con sentenza pubblicata la scorsa settimana la seconda sezione del Tar di Lecce (Presidente Eleonora Di Santo, estensore Roberto Palmieri) ha nuovamente annullato l’aggiudicazione in favore del Consorzio Gema di Salerno dell’appalto biennale per lo svolgimento del servizio di igiene urbana per un importo di un milione e 600mila euro, accogliendo il ricorso proposto dalla ditta Bianco Igiene Ambientale di Nardò, assistita dall’Avvocato Luigi Quinto.
Si tratta del terzo intervento in un anno dei Giudici leccesi sulla stessa gara.
La prima aggiudicazione in favore del Consorzio Gema, risalente a gennaio del 2019, era stata contestata sempre dalla Bianco, che si era classificata al terzo posto della graduatoria. I giudici di “Via Rubichi” avevano accolto il ricorso disponendo l’esclusione della seconda classificata, l’impresa Sogesa di Taranto, per carenza dei requisiti di partecipazione ed il riesame della posizione della prima classificata. In esecuzione della sentenza, la stazione appaltante aveva ammesso il Consorzio Gema al soccorso istruttorio, all’esito del quale ne aveva decretato l’esclusione per insufficienza dei requisiti. L’esito, questa volta, era stato impugnato dall’impresa campana e nuovamente annullato dal Tribunale Amministrativo Regionale per un vizio del procedimento. L’impresa era stata pertanto ammessa a dimostrare il possesso della propria capacità economico-finanziaria con documenti alternativo rispetto alle referenze bancarie.
La stazione appaltante aveva concluso le operazioni nel mese di ottobre con l’ammissione in gara del consorzio e la definitiva aggiudicazione in suo favore dell’appalto.
Da qui l’ennesimo ricorso al TAR della ditta Bianco che ha contestato la documentazione prodotta dal Consorzio Gema per dimostrare la propria solidità finanziaria.
Il Giudici della Seconda Sezione, accogliendo le tesi del legale leccese, hanno disposto per la terza volta l’annullamento dell’aggiudicazione rilevando come l’affidamento di analogo servizio da parte di altro Ente pubblico esibito dalla società per dimostrare la propria capacità non fosse idoneo allo scopo perché annullato in autotutela.
Il Tar ha rilevato che “il fatto che l’aggiudicazione fosse stata annullata costituiva una circostanza di cui la Stazione Appaltante avrebbe dovuto essere messa a conoscenza, onde poterla apprezzare, unitamente al contenzioso sorto sul contratto… Sennonché a causa di tale fuorviante rappresentazione dei fatti da parte del controinteressato, la Stazione Appaltante non è stata in grado di ben valutare la vicenda relativa all’affidamento per il Comune di Torre del Greco. Ciò ha falsato il giudizio di capacità e affidabilità da essa emesso”.
La palla torna ora all’Amministrazione che dovrà valutare le conseguenze sulla partecipazione del Consorzio Gema di quella che il TAR ha definito una “fuorviante rappresentazione” dei fatti.
Nelle more dell’esito del nuovo procedimento, il servizio continuerà a essere garantito dalla ditta Bianco, attuale gestore del servizio.