L’Agenzia di Riscossione invia gli atti con una Pec non valida, sospeso un pignoramento da quasi 800mila euro


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È notizia di questi giorni che il Tribunale di Lecce, con ordinanza del 19 luglio scorso, ha sospeso un pignoramento da quasi 800mila euro dell’Agenzia della Riscossione nei confronti di una società della provincia di Lecce, difesa dall’Avvocato Matteo Sances, componente del Direttivo di Camera Civile Salentina.

Il Motivo della sospensione? Gli atti esattoriali erano stati inviati via pec tramite indirizzi di posta elettronica “sconosciuti”, poiché non presenti nei registri pubblici, così come previsto dalla legge (sent. Cass. n.17346/2019).

Se dunque la notifica degli atti esattoriali non è corretta le pretese esattoriali risultano illegittime.

Notevole risalto alla notizia dell’importante pronunciamento e alle sue rilevanti ricadute ha saputo conferire l’Avvocato Salvatore Donadei, della Camera Civile, il quale, attraverso un post informativo pubblicato sul gruppo Facebook di Camera Civile Salentina, ha evidenziato che “Il problema degli atti esattoriali inviati ai contribuenti attraverso indirizzi pec non presenti in pubblici registri (come Reginde o IndicePA) è stata segnalata più volte alle istituzioni dalla nostra associazione forense anche insieme ad altre associazioni di professionisti, di imprese e di consumatori come ad esempio il Sindacato Italiano Commercialisti, Partite Iva Nazionali, Movimento Consumatori e Milano PerCorsi. La questione non è puramente formale ma sostanziale, in quanto ogni giorno tutti noi riceviamo una marea di comunicazioni per posta elettronica e abbiamo il diritto di sapere quali sono sicure, quali potenzialmente pericolose e i pubblici registri. A riprova di quanto detto, basti riflettere su quanto accaduto il 12 agosto scorso quando l’Amministrazione finanziaria, con un comunicato apparso sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ha informato i contribuenti di diffidare dalle comunicazioni del Fisco provenienti da indirizzi non ufficiali per via di potenziali attacchi hacker purtroppo a danno di migliaia di contribuenti”.