Dopo 14 mesi dal contagio ha ancora gli anticorpi covid. Il caso di Antonio


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Antonio è noto a tutti come l’avvocato di Melendugno, perché è stato il primo salentino (almeno ufficialmente) ad essere contagiato dal nuovo Coronavirus. Era la fine di febbraio 2020, e proprio mentre l’Italia prendeva confidenza con la nuova emergenza che presto sarebbe stata di portata mondiale, il professionista melendugnese veniva ricoverato all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dopo una settimana di febbre alta e i sintomi di una strana bronchite al rientro da un viaggio con la famiglia nei giorni compresi tra il 20 e il 24 di febbraio, quando nessuno sapeva che Sars-Cov2 già circolava indisturbato, e quando arrivò la notizia del cosiddetto paziente zero di Codogno (21 febbraio).

La guarigione fu abbastanza rapida per l’avvocato 49enne e dal giorno delle sue dimissioni, intorno alla metà di marzo, Antonio ha sempre monitorato l’andamento della sua risposta immunitaria alla Covid. Ebbene la notizia è che, ieri, ritirando le ultime analisi del sangue Antonio ha verificato che i suoi anticorpi sono presenti in maniera più che significativa, tanto da indurre i medici a sconsigliargli la vaccinazione. “Non solo non è consigliabile fare il vaccino con questo esercito di anticorpi, ma non ci sarebbe proprio partita perché sembra improbabile che il vaccino possa offrire una copertura fino a questo livello”.

La notizia è importante innanzitutto perché confermerebbe le previsioni secondo le quali si potrebbe rimanere immuni per un anno dopo l’avvenuto contagio o la malattia, e perché mostra come dopo 14 mesi vi sia una risposta decisa e ancora efficace.

Capire fino in fondo la portata della copertura temporale dell’immunità sarà la prossima grande sfida per superare definitivamente l’emergenza.