“Pensavamo fosse solo qualche sporadico caso, ma in realtà abbiamo dovuto ricrederci dopo che abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di pazienti e cittadini che hanno provato sulla propria pelle o assistito a uno ‘spettacolo’ certamente non edificante”, con queste parole l’associazione leccese “Sportello dei Diritti” denuncia il trasferimento di ammalati e anziani da e per le strutture sanitarie del circondario dell’Azienda Sanitaria di Lecce a bordo di furgoni chiusi dell’impresa che eroga il servizio non di autoambulanze e dal relativo personale sanitario.
“Per aver piena contezza di tale modalità operativa – proseguono dal sodalizio leccese – abbiamo, atteso la trasmissione di fotografie scattate presso l’Ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce che più di tutto documentano la situazione.
Dalle foto (tutte tratte dal sito de Lo sportello dei Diritti) è possibile intravedere un paziente anziano che viene tradotto a bordo di una lettiga all’interno di uno di questi mezzi assistito da personale che, almeno in apparenza e per la divisa indossata (si vede solo un normale giubbotto catarinfrangente), non sembre sia un operatore sanitario in senso stretto”.
Una domanda sorge spontanea, dunque – si chiede Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’ – è questo il modo più corretto di agire per trasportare ammalati e anziani e la Asl leccese non intende trovare soluzioni più consone per il servizio in questione?”.