«La nostra casa, una prigione umida» l’appello alle istituzioni di Rita e Sergio

A raccontare la propria triste situazione la Famiglia Martella – Bortone. La loro abitazione nel centro di Acquarica del Capo subisce anche i problemi di pulizia causati dalla struttura confinante

«Gentile Redazione di Leccenews24.it, abbiamo pensato di rivolgerci a Voi e di chiedere il vostro aiuto perché la situazione che stiamo vivendo non è più sostenibile e non sappiamo come fare per giungere ad una soluzione poiché i nostri appelli cadono nel vuoto. Non c’è niente di più assurdo del non poter vivere serenamente all’interno della propria casa che vediamo degradarsi di giorno in giorno a causa dell’umidità, del non poterci affacciare ad una finestra o ad un balcone senza correre il rischio di essere attaccati da sciami di insetti che vivono nell’erba incolta dei nostri confinanti, del dover stare serrati dentro le mura domestiche per il timore che animali di tutti i tipi possano introdursi nel nostro appartamento».

A scriverci è la Famiglia Martella-Bortone, proprietaria di un immobile nel centro storico di Acquarica del Capo. La mail è corredata da tante fotografie raccolte nel tempo da chi ci vive, a dimostrazione che la questione mette ormai radici negli anni.

Basta parlare con i proprietari per capire quanto siano provati da questa situazione al punto che in più circostanze si sono rivolti al Comune e al Commissario Prefettizio, ai Vigili urbani e alla Asl. L’intenzione è quella di recarsi alle Forze dell’Ordine per porre fine ad una vicenda che non riescono più a sopportare.

Come dicevamo siamo ad Acquarica del Capo, Basso Salento, in pieno centro storico. Accanto alla loro abitazione, infatti, c’è un immobile inabitato che sembra ormai patire il tempo che passa e le problematiche ad esso connesse. A detta della Famiglia Martella-Bortone, le tante criticità di questa casa non vissuta si stanno ripercuotendo sul loro appartamento rendendolo sempre più inabitabile.

«Non c’è un canale di scolo che possa far defluire l’acqua piovana con tutte le conseguenze in termini di umidità che siamo costretti a subire. Pensate che gli intonaci cadono giù in maniera preoccupante. L’erba nel giardino posteriore non viene adeguatamente sfalciata e ciò consente ad animali di tutti i tipi di trovare nido e riparo con conseguenze facilmente immaginabili.

Sono tanti gli insetti che a causa di una mancanza di sanificazione gravitano intorno al giardino. Pensate che la mia nipotina, una bambina piccola che vive sopra di noi con la mamma, è stata ripetutamente punta e il medico ci ha dovuto prescrivere delle terapie adeguate per poter far fronte a questa situazione che ha causato un’allergia».

Il racconto dei proprietari continuerebbe per ore. Ti mostrano i punti della casa falcidiati dall’umidità, ti presentano fotografie e certificati medici, lettere scritte alle istituzioni competenti per raccontare il problema. È una famiglia, già provata dal dolore per altre vicende personali, che non merita questa ulteriore preoccupazione.

A dire il vero i vicini, chiamati alle loro responsabilità in quanto proprietari della struttura, qualche intervento lo hanno posto in essere, confermano Rita e Sergio. Hanno chiuso l’ingresso della casa con un reticolato di assi di legno, hanno tosato l’erba in una circostanza. Ma ciò evidentemente non può bastare.

La nostra redazione, dopo aver visto i luoghi, ha scelto di dare voce ai protagonisti di questa vicenda nella consapevolezza che la presenza di una bambina nell’edificio potrà certamente spingere chi di competenza a velocizzare ogni intervento teso a trovare una soluzione.

«Chiediamo al Commissario di intervenire perché questa situazione non può più andare avanti. Siamo stanchi!» dicono Rita e Sergio, alle prese con il loro carteggio affidato agli avvocati.

Leccenews24 resta a disposizione per ascoltare tutte le voci e dare a ciascuno il diritto di replica. Ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e documentato, al momento ci consente di poter dire che sarebbe sbagliato far trascorrere molto tempo per apportare i necessari correttivi. Basterebbe un po’ di buona volontà e siamo certi che la disponibilità di ciascuno sarà più che sufficiente.



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