Il mercato mondiale di software per le videoconferenze è pieno zeppo di applicazioni con cui ricreare a distanza sale riunioni e classi universitarie ma anche momenti di festa come un compleanno. Nonostante l’alta competizione, sono poche quelle che effettivamente trovano un largo consenso tra gli utenti e in particolare Zoom, in questo periodo, sembra aver sbaragliato la sua concorrenza diventando la prima applicazione negli USA per numero di download in un solo giorno: 600 mila secondo Apptopia. Le applicazioni concorrenti più valide e anche ben più longeve sono Skype, acquisita da Microsoft nel 2011 proprio mentre Zoom nasceva, e Hangouts, inserita gratuitamente tra le applicazioni dell’account Google. Ci sono alcuni motivi, però, che spingono Zoom verso la popolarità e tra questi l’esigenza dei più giovani di usare strumenti “generazionalmente” recenti. L’aumentata popolarità del programma si è trasformata per la società Zoom Video Communications in un grande vantaggio anche in termini economici, perché oltre ad essere aumentato sensibilmente il suo fatturato, sono salite molto anche le sue azioni in Borsa. A quest’ultimo aspetto vogliamo qui dedicare un focus.
Come l’alta richiesta di videoconferenze ha premiato le azioni Zoom
L’elevata richiesta di applicazioni utili per organizzare videoconferenze con pochi strumenti, ha fatto balzare i fatturati delle aziende che operano in tale settore e quelle quotate in Borsa come Zoom hanno immediatamente attratto l’interesse degli investitori. La società è quotata presso il Nasdaq con il ticker ZM e, anche negli stati critici vissuti dai mercati finanziari con fasi di alta volatilità, le azioni Zoom sono salite, raggiungendo il massimo storico a oltre 141 USD con un raddoppio del valore maturato in circa due mesi: fine gennaio – marzo 2020. Nei mercati finanziari è avvenuta una trasformazione tanto semplice quanto rapida e comprare le azioni Zoom è risultato essere la scelta corretta, mentre altre società perdevano posizioni. Tutto ciò ha una spiegazione e si chiama domanda: la richiesta reale del servizio da parte delle persone ha reso Zoom uno strumento prezioso e di conseguenza lo è diventato anche per gli investitori. Come mai Zoom è considerato uno strumento valido per le video conferenze? Analizziamo le sue caratteristiche per capire meglio.

Caratteristiche salienti di Zoom
A differenza di applicazioni come Skype, dove la video chiamata nel tempo è diventata una delle opzioni possibili, Zoom nasce appositamente per organizzare riunioni con più persone a distanza. Questa caratteristica, unita a una configurazione essenziale ed efficace delle videoconferenze con più partecipanti, ha reso l’applicazione la preferita per questo tipo di funzione. Zoom permette con molta semplicità di mostrare su un solo monitor tutti i partecipanti alla videoconferenza creando una vera aula virtuale dove tutti hanno lo stesso livello di partecipazione. Un’altra caratteristica che ha attratto tanti utenti è la possibilità di “staccare” lo sfondo dal primo piano, offuscando quindi il secondo piano ed evitando che gli altri partecipanti alla call possano vedere il disordine della stanza in cui ci si trova. Altro aspetto molto gradito dagli utenti è la possibilità di organizzare videoconferenze fino a 100 partecipanti e della durata di 40 minuti, senza dover pagare nulla.
Chi utilizza Zoom e per quali usi?
Chiunque abbia la necessità di organizzare un evento a distanza può utilizzare Zoom e i casi d’uso si sono moltiplicati nel tempo, dando vita a vere e proprie “tendenze”, come i compleanni in videoconferenza con amici lontani. Nel settore professionale, Zoom serve a riunire in una sola stanza i dipendenti di più sedi e viene utilizzata per organizzare riunioni virtuali con partner commerciali collocati dall’altro capo del mondo.
Concludendo
Le applicazioni per le videoconferenze trovano oggi un’ampia applicazione nel mondo del lavoro in particolare, in quanto permettono alle imprese con sedi dislocate in più nazioni di riunire i propri dipendenti evitando gli alti costi di spostamento degli stessi. Si tratta di un profondo cambiamento ancora in evoluzione, di cui i mercati sicuramente rifletteranno l’andamento.