Una proposta di Legge sulla promozione della parità retributiva tra i generi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, la valorizzazione delle competenze delle donne vittime di violenza e la conciliazione dei tempi vita-lavoro è stata approvata in VI Commissione, unitamente alla III e alla IV.
Promotori e firmatari del disegno la Presidente Loredana Capone insieme al Presidente Antonio Tutolo, che hanno trovato il sostegno dei consiglieri regionali Donato Metallo, Mauro Vizzino e Giuseppe Tupputi, insieme alla partecipazione dell’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo.
Saranno premiate le imprese con una cultura organizzativa non discriminatoria, e promosse azioni concrete non solo in favore delle donne, ma a favore della società intera che grazie alla parità di genere progredisce e migliora.
L’esame in Consiglio Regionale: diciotto articoli per la parità retributiva
Solo il 37,7% degli occupati in Puglia è donna, raccontano le stime aggravate durante il periodo pandemico.
“Questa è dunque una risposta urgente e indispensabile ad una condizione che non è più accettabile, oltre ad essere in controtendenza rispetto agli obiettivi europei” spiega la Presidente Capone.
Sono diciotto gli articoli stilati per garantire il rispetto del principio della parità retributiva dei sessi, la lotta alle discriminazioni di genere e il reinserimento e l’affermazione delle donne lavoratrici dipendenti e autonome. Con attenzione particolare a potenziare i servizi che possono favorire i tempi di conciliazione vita lavoro.
Previsti anche incentivi premio per le imprese che in Puglia assumono donne con contratti stabili e retribuzione adeguata con l’istituzione di un elenco di imprese virtuose.
Obblighi e sanzioni, invece, per i datori di lavoro sui licenziamenti illegittimi che costituiscono violazione delle norme a tutela della maternità e paternità, e per le discriminazioni e molestie sessuali sul luogo di lavoro.
Un altro punto importante sono i percorsi di formazione per avvicinare le donne alle materie STEM su scienza, tecnologia, ingegneria, matematica, e le azioni volte al reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza; garantiti dei contributi per imprese ed enti del Terzo settore che favoriranno il loro percorso di apprendimento.
Nei centri per l’impiego verrà istituito lo “Sportello donna”. Un protocollo d’Intesa con l’Associazione bancaria italiana consentirà ad imprese femminili e lavoratrici autonome l’accesso al credito a tassi agevolati.
“È ancora lunga la strada da percorrere. Per le donne, senz’altro, ma anche per tutti noi che non possiamo e non dobbiamo assolutamente sentirci osservatori di questa battaglia.” commenta anche il consigliere Metallo, tra i primi sostenitori del ddl, “ma l’approvazione in consiglio di questa proposta è un altro passo avanti molto importante, e non può che essere gioia”