Sos Asl: il personale diminuisce sempre di più e si rischia il collasso


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Tra la legge Fornero, la direttiva europea 161 e la legge 104 la Asl sta vertiginosamente andando a picco. È quello che annuncia l’Associazione di volontariato Salute Salento, facendo presente diversi problemi legati alla carenza di personale.
 
L’età media è di 54 anni. Su 6.700 dipendenti solo 3 hanno meno di 30 anni e 1300, pari al 20 per cento, hanno un’età media attorno ai 60 anni. Numeri, perciò, che dimostrano la difficoltà che sta affrontando la Asl e l’invecchiamento degli operatori sanitari. La diminuzione di personale, inoltre, è provocata dal fatto che molti dipendenti non sono stati più rimpiazzati a causa della legge Fornero.
Le ore continuative di servizio sono state invece ridotte a 11 con la legge 161.
 
“Per dare esecuzione alle disposizioni normative c’è bisogno di personale. In caso contrario non si può assicurare il rispetto delle 11 ore, oppure si è costretti a sospendere il servizio o, ancora, saranno limitati gli accessi”. Questo è ciò che comunica qualche primario alla direzione sanitaria. Purtroppo, però, delle assunzioni non c’è nessuno traccia.
Esenzioni, limitazioni e permessi autorizzati non migliorano di certo la situazione, anzi aumentano le assenze che sono sempre più frequenti. Nel 2015, infatti, il tasso è risultato del 21,63 per cento.
 
Un altro punto da tenere presente è quello che riguarda la Radiologia di Gallipoli. La maggior parte dei tecnici radiologi sarebbero stati dichiarati inidonei, parzialmente inidonei o con limiti funzionali. Di conseguenza, chi è malato di tumore, deve attendere tempi troppo lunghi.
 
Per non parlare della legge 104. Al “Vito Fazzi”, circa il 35 per cento degli operatori sanitari, possiedono tre giorni di pemesso al mese previsti dalla legge. I titolari dei permessi, però, non riferiscono in tempo i giorni delle assenze al reparto, perciò ci si trova in una situazione di confusione. In più vengono avvistati dipendenti – che molto spesso simulano malattie – che perdono il giorno di lavoro. Questo si potrebbe evitare e riuscire a riprogrammare i turni tempestivamente.

La Asl, dunque, senza personale non può offrire un servizio preciso ai cittadini che, giustamente, rivendicano il loro diritto ad avere una sanità più regolare e in grado di soddisfare le loro richieste.

di Eugenia Giannone