Non finisce la battaglia degli operatori socio-sanitari assunti nel 2020 per far fronte alla pandemia, che attendono ancora la stabilizzazione. Il 24 ottobre, ci sarà il sit-in di protesta sotto l’Assessorato contro la Asl di Lecce. Si tratta di ben 100 operatori che hanno prestato un importante servizio durante il periodo più critico di gestione del Covid19. Già ad aprile 2021, inoltre, lasciarono il posto agli idonei in graduatoria del concorso di Foggia. Protestano i sindacati: “Gli impegni assunti dai vertici della Asl all’inizio di settembre sono stati disattesi”, dicono i segretari Floriano Polimeno (Fp Cgil) e Gianni Palazzo (Usb).
Più di un anno fa, ad aprile 2021, infatti, la Regione Puglia prese la decisione di dare precedenza allo scorrimento della graduatoria di Foggia, assegnando agli idonei contratti precari e non stabili, come dicono i sindacati. Dopo settimane di protesta, sul tema si riunì anche la task force regionale. Si scelse di collocare i lavoratori in Sanitaservice con la qualifica di “pulitori” per rispondere alle esigenze della campagna vaccinale e quindi impiegarli negli hub per 5 mesi, prorogabili per ulteriori 5 mesi.
Sono passati già 10 mesi per una parte dei lavoratori ed entro la fine di ottobre la stessa sorte toccherà agli altri, per un totale di 100 persone senza lavoro. “Per tutti gli altri lavoratori si era giunti ad un accordo sulle procedure di interpello: circa 80 lavoratori avrebbero dovuto vantare un diritto di prelazione sui posti vacanti all’interno di Sanitaservice (come succede per chi supera i sei mesi di precariato all’interno dell’azienda partecipata). La Asl aveva rinviato ogni decisione a dopo la nomina del commissario di Saniteservice. Nomina giunta la settimana scorsa (con l’arrivo a Lecce di Francesco Massaro) senza che nulla si sia mosso in proposito. Da qui la scelta di Fp Cgil e Usb di proclamare lo sciopero”, concludono i sindacati.