Un gesto ignobile quello compiuto nella serata di ieri da chi, a bordo di un’Opel Corsa di colore nero, ha pensato bene di rubare la pianta posizionata sulla stele funeraria di Nicolò De Pascalis, un giovane leccese morto in un incidente a bordo della sua moto, ma mai dimenticato da chi gli ha voluto bene e ha conosciuto anche se solo per poco la sua sensibilità e la sua gioia di vivere.
Non è la prima volta che Piazzetta Don Di Nanni, nel rione Salesiani, si macchia di questa scena vigliacca: anche nel maggio del 2017 ci fu chi pensò che rubare una pianta posizionata su un masso in memoria di un giovane deceduto fosse un gesto di cui vantarsi o di cui andare fieri.
A nulla era valso l’appello della famiglia che aveva chiesto all’autore di pentirsi e di porre silenziosamente rimedio a quell’atto vile. Eppure è ancora vivo il sentimento di commozione che si respirò nel giorno in cui quella stele fu posizionata nell’aiuola, le lacrime degli amici e della famiglia, il cordoglio di un quartiere intero che aveva visto crescere il ragazzo proprio in quella piazzetta e lo aveva visto giocare in quegli spazi.
Dopo due anni la scena si ripete; ma con qualche dettaglio in più. Stavolta è stato il conducente di un’ auto ad avvicinarsi all’aiuola e a portare via con sé quella pianta che vuole essere una testimonianza di ricordo e di vita al tempo stesso. Incurante di essere visto, ha rubato il vaso ed è fuggito via.
Certo, chi era lì ha visto tutto ed ha anche scattato una fotografia dalla quale si potrebbe risalire alla targa. Ma tra gli amici di Nicolò serpeggia più il dispiacere e l’amara consapevolezza che anche se dovesse essere acciuffata quella persona rischierebbe poco o nulla.