“Educare in Comune”, fino a 350mila euro contro la povertà educativa dei ragazzi. Veglie si candida


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Arriva in un momento di grandissima difficoltà l’avviso pubblico “Educare in Comune”, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Obbiettivo del finanziamento ai comuni è quello di combattere la povertà educativa e l’esclusione sociale dei ragazzi che, in questo momento storico così difficile, sono sempre più a rischio. Ad essere finanziati, saranno progetti anche sperimentale volti al sostegno delle opportunità educative e culturali dei minori.

A farsi promotore di questo avviso è stato anche il sindaco di Veglie, Claudio Paladini: gli assessorati alla Cultura, alle Politiche Sociali e all’Ambiente del Comune di Veglie, in sinergia tra loro, intendono candidare proposte progettuali in co-progettazione e in forma associata, in collaborazione con diversi soggetti privati.

Sono 3 le aree tematiche nell’ambito delle quali i progetti presentati prima dell’1 marzo saranno finanziabili. La prima area è la “Famiglia come risorsa” che prevede progetti di supporto e ripensamento della nuova genitorialità, basata sulla cura, la socializzazione, l’educazione di bambini e ragazzi, anche con fragilità o appartenenti a fasce sociali svantaggiate, nei propri contesti di vita.

Relazione e inclusione” è la seconda area tematica che prevede interventi in grado di favorire la crescita individuale dei bambini e dei ragazzi. Attraverso l’acquisizione di una maggiore conoscenza e gestione delle emozioni, sarà centrale l’obiettivo di creare condizioni che evitino il formarsi di forme di disagio, emarginazione e atteggiamenti antisociali.

Cultura, arte e ambiente” è poi l’ultimo nodo tematico, per promuove la fruizione regolare e attiva della bellezza, del patrimonio materiale e immateriale e del territorio, con un’offerta di iniziative educative e ludiche di qualità.

Il bando si rivolge a tutti i Comuni che possono partecipare sia singolarmente che insieme ad enti privati, come servizi educativi per l’infanzia, le scuole paritarie, gli enti del terzo settore, le imprese sociali e gli enti ecclesiastici e di culto. L’avviso finanzia progetti della durata di 12 mesi, di importo compreso fra 50mila ed 350mila euro e non è richiesto cofinanziamento da parte dell’ente beneficiario.