Brigitte Bardot, la rivoluzione mai tradita. Addio alla iconica B.B.


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Il mondo dà l’addio a Brigitte Bardot. Chissà se qualcuno, al di qua delle Alpi, ha mai pronunciato correttamente «B.B.» (bé bé, alla francese), il digramma di un’epoca che nel suo nome rivive ancora. E chissà se oggi, ricordando la Beauvoir, qualcuno, magari della mia generazione, si ritrovi soggiogato dall’ambivalenza di un desiderio reificato e sempre intensamente concettuale; e dalla spontanea seduzione di una femminilità interpretata «a briglia sciolta».

Chissà. Oggi che Brigitte Bardot chiude la sua umanissima (sublime e engagée) parentesi fra noi, ci imbarazza il profano, minuscolo e bieco «scandalo» che solo mezzo secolo fa fece scattare censura e indici di periferia.

Tentiamo di essere all’altezza di una donna talmente bella da non essere ossessionata dal look, così sensuale da sedurre oltre il sipario e tanto presente a sé da chiuderlo al momento opportuno. E da dettare l’opportunità del momento. Sì, dovremmo sforzarci di essere all’altezza.