Bus per Casalabate. È polemica su facebook tra Squinzanesi e Trepuzzini


Condividi su

La rivalità tra Squinzano e Trepuzzi è nota da tanto tempo, questione di campanile, di piccoli attriti tra paesi confinanti ciascuno orgoglioso delle proprie identità, ammesso e non concesso che l’identità di un posto muti in una manciata di chilometri. Ma quando questi fenomeni più legati al passato che al presente globalizzato sembravano essere superati, ecco che c’è sempre qualche episodio che li riporta a galla.
 
È successo in queste ore con il servizio bus che consente ai giovani trepuzzini e ai giovani squinzanesi di raggiungere la non distante marina di Casalabate. Con un euro e cinquanta di biglietto ci si mette alla spalle la canicola di questi giorni per trovare refrigerio nelle acque fresche di quello che un tempo era ‘territorio’ amministrato da Lecce, poi spartito appunto tra i due Comuni.
 
Tanti, tantissimi i giovani che hanno colto questa bella opportunità a buon mercato (1,50 euro andata e ritorno sono meno di quanto normalmente si spenderebbe di benzina se si usassero macchine e motorini propri), approfittando della ‘generosità’ delle amministrazioni comunali che rifondono la ditta incaricata del servizio con un contributo a copertura delle spese. Ma ecco che tutto d’un tratto il servizio, nonostante il successo, è stato interrotto. Motivo? Presto detto. La ditta aggiudicatrice ha fatto sapere che non ha intenzione di continuare a percorrere la tratta, poiché i ragazzi sono troppo indisciplinati, per usare un eufemismo. Con la loro esuberanza fanno danni al bus utilizzato e di conseguenza non si può mettere certo a repentaglio la funzionalità del mezzo per un guadagno che non è certo stellare.
 
Ciò che sorprende, però, è che tale comunicazione sia stata fatta al solo comune di Trepuzzi e non a quello di Squinzano, quasi che tutti i danni siano imputabili solo ai trepuzzini e non agli squinzanesi. Apriti cielo! È scoppiata una social-war su facebook e twitter dal momento che le famiglie dei ragazzi ‘accusati’ ritengono impossibile che gli atti incivili possano essere stati compiuti soltanto dai giovani appartenenti ad una comunità. È impensabile, a loro dire, che tutti i bravi ragazzi si annidino a Squinzano e che invece, i bad boys, provengano da Trepuzzi.  E anche il comune adesso ne vuole sapere di più e non è da escludersi che il servizio possa tornare a funzionare come un tempo chiedendo ai giovani però maggiore rispetto ed educazione sui bus messi a disposizione.