“I Carabinieri e i giovani” è il tema del nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, al quale hanno contribuito due grandi personalità della cultura: Marco Lodola e Maurizio De Giovanni; il primo che ha curato la veste grafica dell’opera è considerato un artista poliedrico del Nuovo Futurismo e della Pop Art italiana, mentre, il secondo, scrittore partenopeo di successo, è noto per le collane de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”.
I testi che accompagnano le 12 tavole descrivono un dialogo epistolare fra un Maresciallo Comandante di Stazione, vedovo e suo figlio, studente alle prese con le sfide del quotidiano e con il dolore, condiviso con il padre, per la scomparsa della madre. Il Maresciallo utilizza come chiave di dialogo alcuni racconti del suo lavoro, parlando di alcuni episodi di servizio che toccano temi come il bullismo, le dipendenze, la salvaguardia dell’ambiente e del rispetto per l’altro, l’inclusività e la solitudine sociale.
La presentazione del calendario si è svolta questa mattina in “Via Lupiae” a Lecce, alla presenza del Comandante Provinciale dell’Arma salentina Colonnello Donato D’Amato.
“L’Arte Pop è lo strumento attraverso il quale vogliamo arrivare ai giovani, perché quest’anno il tema del Calendario storico dell’Arma sono proprio loro”, ha affermato D’Amato.

“I giovani sono il nostro futuro e a loro vogliamo trasmettere valori ed esempi positivi. Lo facciamo attraverso le tavole di Marco Lodola, importante esponente della Pop Art Italiana e soprattutto grazie ai racconti di Maurizio De Giovanni, che con la sua penna racconta la storia di un maresciallo dei Carabinieri, padre di un ragazzo 16enne con cui ha difficoltà a relazionarsi e riesce ad aprire un canale comunicativo con lui, dopo la morte di sua moglie, attraverso lettere epistolari, un modo di comunicare un po’ retrò se vogliamo, ma che arriva all’obiettivo, perché il giovane ritrovando una lettera all’interno di un album di fotografie comincia a leggere e ad apprendere situazioni della vita del padre che neanche immaginava.
Al centro del tema c’è il rapporto intergenerazionale, con tutte le sue difficoltà e complessità, il rapporto padre/figlio e anche il rapporto tra uomo e donna all’interno della famiglia e in questo gli scritti di De Giovanni rappresentano quasi un testamento morale di un padre che idealmente vuole trasmettere al figlio valori e insegnamenti e non è un caso che l’autore lo abbia voluto fare attraverso una forma di comunicazione quale la corrispondenza epistolare.
Questo è un modo per presentare un maresciallo dei Carabinieri che non è solo un professionista, ma un uomo che viene percepito a 360 gradi nel suo rapporto con il figlio e con la moglie che non c’è più ed è un modo per dire che l’Arma ascolta ed è inserita nella società, perché vive nella società come tutti i cittadini”.