I cittadini non ricevono la posta e tutto sembra ricondursi ad un cambio nel nome di alcune vie. Così i consiglieri d’opposizione al Comune di Lizzanello, Sofia Rosato, Silverio Marchello e Antonio Parlangeli hanno deciso di inviare al Prefetto di Lecce e al Comando Stazione dei Carabinieri di Lizzanello, una richiesta di ripristino della normalità.
I fatti
Alcuni cittadini di Merine, frazione di Lizzanello, lamentano che da un po’ di mesi non ricevono più la posta in modo regolare, con conseguenti irrogazioni di more e interessi da pagare. A volte la posta è tornata indietro per indirizzo sconosciuto.
La lamentela deriva dal fatto che nel mese di luglio 2018, in particolare nella giornata di apertura de “La Sagra de lu Ranu” ad alcune vie è stata cambiata intitolazione: via Duca D’Aosta Vl Strada , via Zona Rucola Vl Strada e Via Zona Rucola lX Strada sono diventate via Don Pino Puglisi, via San Domenico Savio e via Don Giuseppe Pinna.
Alcuni cittadini residenti in quelle vie si sono recati all’Ufficio Anagrafe del Comune per cambiare i documenti personali. Ma al Palazzo Comunale l’amara sorpresa: a Merine non esistevano vie con tali nomi.
I consiglieri scriventi, quindi, hanno verificato I’ esistenza delle delibere riguardanti I’argomento: è emersa una Delibera di Giunta n. 127 del 2017. “A questo punto ci chiediamo perché a distanza di un anno e mezzo questa Delibera non ha concluso I’intero iter burocratico? Chi e perché ha autorizzato anteprima le nuove denominazioni visto che ufficialmente dette Vie non esistono per l’Ufficio Anagrafe del Comune?”.
I consiglieri avrebbero anche verificato che su Via Abruzzo , sempre a Merine, la numerazione si ripete e più abitazioni risultano avere lo stesso civico.
“Questo è il secondo caso che si verifica in questo Comune – scrivono ancora i consiglieri – il primo è avvenuto nel mese di Giugno 2018. Non è possibile che il Sindaco cambi il nome di una Via senza che i cittadini interessati siano stati precedentemente informati, per poi annullare tutto dietro sollevamento popolare”.
Con la lettera al Prefetto e ai carabinieri, i consiglieri Rosato, Marchello e Parlangeli chiedono di vederci chiaro.