Cannole, il fuoco che accende la storia. Leggende e tradizioni intorno alla Focara


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A Cannole c’è fermento per un momento di vita comunitaria particolarmente sentito: l’accensione della Focara dedicata alla Madonna di Costantinopoli. Culto religioso nel mito popolare che rinnova il legame di un intero paese con la sua protettrice, la bella madonna venuta dal mare.

Fede e folklore si intrecciano a fasci di ramoscelli secchi mentre una devozione arcaica accenderà, anche quest’anno, i festeggiamenti.

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La focara 2019 realizzata a forma di pajaro

Dopo la Santa Messa delle ore 18.30 presso la cappella della Madonna di Costantinopoli, i bambini deporranno un ramo d’ulivo prima dell’accensione di una bellissima focara realizzata a forma di pajaro.

Tanto il lavoro per un nutrito gruppo di amici che da sempre mettono impegno, tempo, estro e creatività a servizio della focara dedicata alla Vergine Maria, Madonna di Costantinopoli.

La Focara, una leggenda che guarda a Oriente

La focara a Cannole è una tradizione che si  ripete da secoli il primo lunedì di marzo. Un tempo i falò erano due: uno nella centrale piazza S. Vincenzo, il secondo nel largo Madonna in prossimità della chiesa della Madonna di Costantinopoli.

La leggenda vuole che la seconda focara, posta a oriente dell’abitato, avesse lo scopo di “dialogare” con un analogo falò ritualmente acceso nella stessa sera al di là del Canale d’Otranto. Secondo questa leggenda i falò erano visibili da entrambe le sponde.

Tale leggenda può avere un fondamento dato che la madonna che si festeggia in occasione della Focara è Maria di Costantinopoli, ovvero la “Madonna del Turco”.

Un po’ di storia

La chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli è proprio ad oriente, lungo la strada che dal paese conduce a Otranto. L’ubicazione della cappella è legata ad una vicenda avvenuta intorno all’anno 1480 e che ha segnato la storia de Salento, l’assedio da parte dei Turchi di Otranto.

La leggenda narra che all’indomani della terribile battaglia, i saraceni iniziarono a saccheggiare i piccoli villaggi dell’entroterra. Giunte però alle porte di Cannole, alle truppe saracene apparve la Madonna di Costantinopoli che sbarrò loro la strada verso l’abitato, proteggendo così gli abitanti dalla feroce crudeltà dei turchi.

Il comandante turco che guidava le truppe rimase folgorato da questa apparizione e si convertì sottomettendosi alla madonna.

Da allora, il paese in segno di gratitudine festeggia la sua protettrice con un enorme falò.

L’attuale chiesetta dedicata alla Madonna di Costantinopoli fu riedificata nel 1936 dopo che era stata demolita la preesistente cappella rupestre di epoca bizantina.

Sobria nelle linee architettoniche, la cappella è realizzata interamente in pietra leccese. Un tempo, un affresco della madonna sovrastava l’altare centrale. Bella ed espressiva la statua in cartapesta della Madonna di Costantinopoli, custodita in una teca e raffigurata con un turco in catene ai suoi piedi.

 

Si ringrazia l’avvocato Vincenzo Villani per il prezioso contributo