Cantobelli, i genitori chiedono a gran voce una nuova Sezione di Scuola Primaria a indirizzo Montessori

Alcuni genitori hanno promosso una raccolta firme a favore dell’istituzione di una classe di scuola primaria a indirizzo Montessori che, il prossimo anno scolastico, possa accogliere i bambini che a giugno completeranno il percorso intrapreso 3 anni fa.

Credere fortemente nel metodo Montessori, talmente tanto da non volerci rinunciare. E così i genitori di alcuni bambini che frequentano al Cantobelli la sezione dedicata ad una delle prime donne laureate in medicina, si sono rimboccati le maniche per chiedere che i propri figli, una volta finita la scuola dell’Infanzia, abbiano la possibilità di continuare il percorso intrapreso tre anni fa. Un ‘diritto allo studio’ negato semplicemente per una carenza di spazio.
 
L’istituto di via Bruno Cantobelli, infatti, si trova al momento nell’impossibilità di garantire, il prossimo anno scolastico, una nuova sezione di scuola primaria a indirizzo Montessori, a causa della mancanza di locali disponibili all’interno dei plessi scolastici.
 
Pur consapevoli delle difficoltà strutturali, a cui non si può facilmente porre rimedio, molte famiglie hanno comunque avviato una raccolta firme a cui hanno aderito anche molti genitori di bambini che frequentano altre sezioni o, addirittura, altri istituti.  Una raccolta firme che non ha il sapore di protesta, ma soltanto di sensibilizzazione. Il fine è quello di sollecitare chi di competenza ad individuare, nel più breve tempo, soluzioni concrete e soprattutto fattibili.  
 
 In poche settimane le adesioni sono state tantissime, grazie solo al passaparola.   
 
Non è solo una questione di ‘continuità’ metodologica o di bontà di questo o quel metodo educativo.  È innegabile, infatti, che a distanza di oltre un secolo (da quando il 6 gennaio 1907, Maria Montessori fondò la prima «Casa dei Bambini» nel quartiere di San Lorenzo a Roma) le idee di questa donna straordinaria che ha rivoluzionato la pedagogia, conosciuta anche per essere stata il volto delle vecchie banconote da mille lire, continuano ad essere senza tempo. Ma anche di scelta. Un valore indiscutibile come il diritto allo studio in una pluralità di offerta formativa non può passare in secondo piano o restare “senza casa”. 



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