A Lecce hanno inventato le strisce pedonali a metà, Codacons: “Paradossale se non si corresse il rischio che ci scappi il morto”


Condividi su

A Lecce hanno inventato le strisce pedonali a metà, che ti accompagnano solo fino a metà della carreggiata e poi ti ‘abbandonano’ al tuo destino e sei tu a scegliere un po’ cosa fare. Quelle strisce che si vedono e poi non si vedono più, che ci sono e non ci sono. Insomma, quelle strisce che, per come sono posizionate, rappresentano un serissimo rischio per l’incolumità del pedone che, se deve attraversare, è costretto a scegliere un altro punto per farlo ‘in sicurezza’.

A descrivere questa ‘novità’, apparsa per la prima volta nel capoluogo barocco, è il Codacons Lecce. Nella nota a firma dell’avvocato Cristian Marchello, l’associazione che si occupa della tutela dei diritti dei cittadini punta il dito contro le “zebre”, ree di creare un ‘ingovernabile’ caos sia ai pedoni e ciclisti che attraversano strada ‘selvaggiamente’ sia al traffico con automobilisti sempre più arroganti che non rispettano le regole e spesso e volentieri usano lo spazio dipinto di bianco come parcheggio extra. «Dal punto di vista del traffico – continua l’associazione – Lecce è una città dove ognuno di noi corre seriamente il rischio di essere ucciso o diventare assassino per un puro caso».

Caos pedoni e traffico

Le strisce pedonali a metà, posizionate fino ad un certo punto della carreggiata, non solo le uniche sotto accusa. In molti casi non rispettano le norme tecniche previste dal Codice della Strada (piantate nei posti più assurdi, a ridosso di incroci canalizzati, in incroci con svolta a sinistra e precedenza a destra etc. etc.). In altri casi non sono per nulla visibili. «Sarebbe una situazione paradossale se non si corresse il rischio serio che ci scappi il morto» si legge nella nota di Codacons Lecce che chiama in causa l’amministrazione guidata da Carlo Salvemini.

«Una Amministrazione – si legge – che non riesce neanche a garantire la continuità delle strisce pedonali da una parte all’altra della strada. Di una amministrazione che, su questo tema, sistematicamente viola le norme tecniche del Codice della strada. Di una amministrazione che non riesce a programmare e indirizzare i flussi pedonali anche dinanzi all’opportunità di porre (presumibilmente a costo zero per il pubblico) delle barriere lungo gli incroci che garantiscano di canalizzare i pedoni in attraversamento lungo le strisce».

La regolamentazione dei flussi, fondamentale in una città turistica, è di primaria importanza se si vuole affrontare la questione traffico in città. E lo diventa ancora di più alla luce di una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione secondo cui chi guida ha sempre torto ed è sempre colpevole anche se investe sulle strisce un pedone imprudente, anche se le strisce sono al 50 % o sono poco visibili o sono posizionate in modo da essere esse stesse un pericolo per l’incolumità pubblica o privata.

“Intervenire con urgenza per sanare una situazione insostenibile”

Gli attraversamenti pedonali, secondo Codacons, sembrano ormai in uno stato di totale abbandono. Per questo appare quanto mai urgente adottare una politica del traffico efficiente e chiara nelle sue dinamiche, rispettosa delle regole del codice della Strada e che dia una seria regolamentazione dei flussi.

«Se non si affronterà con decisione questa via non potrà mai risolversi seriamente la questione traffico in città ed il prossimo incidente sarà inevitabilmente sulla coscienza di una amministrazione sorda alle invocazioni della società civile e cieca dinanzi ad una situazione che ormai sembra sempre più e scientemente lasciata allo sbando più totale» concludono.