Costante violazione della ZTL – istituita a protezione del centro storico – da parte dei mezzi addetti al carico e scarico delle merci. È quanto è stato segnalato all’Associazione Adoc e quanto verificato a seguito di apposito sopralluogo.
Una volontaria dell’Associazione leccese si è posizionata al varco di via Fazzi, da molti ritenuto uno degli accessi più frequentati alla ZTL, ed ha contato gli accessi effettuati dai veicoli commerciali, dai piccoli van e furgoncini ai più grandi furgoni, per arrivare ai veri e propri autocarri.
L'accesso da via Fazzi, per questo tipo di mezzi, è consentito dalle ore 6,15 alle ore 9,00. Ebbene nell'orario 13,00-14,00, quindi in una sola ora di presidio, sono stati contati ben 12 accessi, in media uno ogni 5 minuti. Tutti illegittimi in quanto fuori orario.
Come si sa, il carico e scarico delle merci nel centro storico può essere effettuato solo in determinati orari. A seconda delle zone, infatti, l'accesso ai mezzi commerciali è consentito per circa tre ore la mattina e, in alcuni punti, per un paio d'ore il pomeriggio. In corrispondenza del varco elettronico, infatti, è posizionata una apposita segnaletica verticale relativa a quell'accesso che indica, tra gli altri, anche gli orari destinati agli accessi per carico e scarico.
Come sottolinea Adoc, “va ricordato che i furgoni, e ancor di più gli autocarri, sono veicoli con una massa di molte tonnellate, assai rumorosi, altamente ingombranti, più inquinanti dei normali veicoli e, per il loro peso, assai usuranti per il basolato in pietra”.
E allora, scatta la denuncia e l’appello alla Polizia Municipale di Lecce “per reprimere gli accessi abusivi e reiterati” oltre che l’invito al Sindaco “a convocare le rappresentanze degli operatori commerciali e quelle dei trasportatori e dei distributori al fine di richiamare tutti al rigoroso rispetto delle regole”.
Oltre a chiedere il rispetto della ZTL, da anni le associazioni dei consumatori hanno suggerito all'Amministrazione la realizzazione al di fuori del centro storico di aree di scambio intermodale per le merci, al fine di consentire alle stesse la prosecuzione “per l'ultimo tratto” su veicoli a basso impatto. Insomma, Ztl tra gioie e dolori.