«Sulla pelle di mio figlio niente è obbligatorio». Le parole scritte su un cartello sventolato durante le proteste contro il vaccino diventano uno spunto di riflessione per il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini che in un post condiviso sulla sua pagina Facebook invita i no-vax a “organizzare una pacifica ribellione collettiva”, disertando le prestazioni garantite dal Sistema Sanitario Nazionale: visite mediche, ricette, farmaci, esami diagnostici, ricoveri, operazioni chirurgiche. «Chi scende in piazza per liberare il Paese dalla presunta oppressione in camice bianco comandata dal Ministero della Sanità dica anche no alla gratuità delle prestazioni dei nostri medici e infermieri» si legge.
Una presa di posizione ben precisa quella del Sindaco che si è schierato a favore dei vaccini, l’unica arma a disposizione per combattere il virus. «Da parte mia – scrive Salvemini – avverto l’orgoglio di vivere in una nazione che, con uno sforzo collettivo senza precedenti, è riuscita a garantire gratuitamente a tutti i cittadini il vaccino, consentendogli di non patire le gravi conseguenze del Covid e scongiurando nuove drastiche chiusure e danni alla vita economica e sociale».
C’è, però, una buona fetta della popolazione che ha detto no per le ragioni più disparate. Non tutti sono contrari ai vaccini, semplicemente sono “indecisi” o poco informati. Per questo, sul tavolo sono finite numerose proposte, più o meno fattibili, per superare le resistenze di chi non è ancora convinto, come la possibilità di rendere il vaccino obbligatorio se non per tutti, almeno per alcune categorie. E quello di rendere a pagamento alcune prestazioni sanitarie, salvo le cure urgenti o essenziali, comunque gratuite per tutti.
La replica del Comitato per la Libertà
«In riferimento al Suo illuminante post su facebook nel quale ci esorta a rinunciare al Servizio Sanitario Nazionale, la sorprenderà sapere che ci trova d’accordo. Rimborsateci il 14% delle tasse versate (quota destinata al SSN) e saremo felici di provvedere autonomamente alla nostra salute. Rimanendo in tema, rimborsateci anche l’8% delle nostre tasse e saremo felici di provvedere autonomamente anche alla nostra istruzione» replica il neonato Comitato per la Libertà, costituitosi a Lecce appena una settimana fa.
A questo punto è il Presidente, Leonardo Magrini, ad invitare Salvemini a “informarsi” su cosa stia accadendo in Israele «Siccome in Italia non siamo ancora protetti dalla terza dose, e siccome dai dati che ci arrivano dal resto del mondo (e dall’Italia, anche se sui nostri potremmo avanzare qualche riserva…) le prime due dosi non sono sufficienti ad immunizzarci (rendendo i cittadini in possesso di green pass pericolosi per la salute pubblica), la esortiamo, nel nostro interesse, a fornire e finanziare i tamponi per i possessori di green pass che ancora non hanno ricevuto la terza dose. Per i soggetti non vaccinati non si preoccupi, ci proteggeremo da soli (grazie anche alla restituzione di tasse che, considerata la Sua posizione, non dovrebbero essere versate)».