"Dal 1° maggio il pagamento delle visite in regime di Alpi potrà essere effettuato 'Solo' tramite Pos". Questo l’avviso affisso sulla cassa del "Vito Fazzi" che ha scatenato la protesta del sindacato. Pare infatti che da qualche giorno – su disposizioni del responsabile del servizio ALPI (attività libero-professionale intramoenia), dott. Giuseppe De Maria, – sia statoa comunicata, con tanto di cartello sul gabbiotto, la nuova modalità di pagamento delle relative prestazioni. Ciò che però ha mandato su tutte le furie il segretario della Cgil-Fp sanità, Silvio Cataldi, è stato quell’avverbio “solo".
"Come si può pensare di limitare le modalità di accesso alla cassa Alpi ai soli possessori di carta di credito – si chiede Cataldi – Io avrei capito se avessero scritto 'anche'. In questo modo si creano disagi e difficoltà a tutti quei pazienti anziani che non hanno confidenza con le carte di credito e che sono abituati a pagare in contanti cifre tutto sommato esigue". "Di recente – aggiunge – il governo ha elevato a 3000 euro il limite per il contante e qui il cittadino è obbligato a usa una card per 100/150 euro".
Allo sportello ALPI – specifica l'Associazione "Salute Salento" in una nota pervenutaci in redazione – l’impiegata alla cassa chiarisce:"Credo che il provvedimento non sia ancora definitivo, è una misura adottata per la legge anticorruzione, per la tracciabilità, che prevede che non si potrebbero manipolare soldi". "Però – aggiunge – siccome ci sono problemi con gli anziani e con le persone sprovviste di carta di credito, i responsabili della Asl stanno vedendo cosa fare".
"Stanno pensando di togliere questo avviso che ci hanno detto di affiggere qui alla cassa. Per modificare il provvedimento si stanno muovendo anche i medici".
"Noi abbiamo pazienti che hanno una certa età e che non possiedono la card – conclude – ma non dipende da noi, sono norme e disposizioni che arrivano dall’alto".