Caso Marè². Per la stampa indiana è¨ già stata autorizzata la pena di morte


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Accogliendo le richieste della polizia investigativa Nia, il ministero dell'Interno indiano avrebbe autorizzato nel caso dei due marò l'uso della legge antipirateria (Sua Act) che prevede per i reati contestati a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone la pena di morte. A dirlo è il quotidiano “Times of India".

Il caso dei due fucilieri del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, dopo un periodo di silenzio dovuto anche alla fase si stallo che ha ritardato il processo dei due militari, è tornato ad occupare le prime pagine dei giornali locali e non. I riflettori dei media non si sono più spenti, soprattutto da quando lo spettro della pena di morte da ipotesi remota ha iniziato a diventare una possibilità, sempre più reale, sempre più concreta.  

Colpevoli o innocenti? A quasi due anni di distanza da quel 15 febbraio 2012 non sono ancora stati ricostruiti i fatti così come sono accaduti.  Che cosa è successo veramente a largo delle coste del Kerala quando la Enrica Lexie, la nave mercantile lunga 242 metri battente bandiera italiana ha incrociato il St. Anthony, la barca da pesca lunga 13 metri e 72?

Nella sparatoria, avvenuta in acque internazionali, morirono due pescatori del posto. Padri di famiglia, lavoratori e  questo è un dato di fatto. Altrettanto vero, però, è che ora i due marò rischiano davvero di non far più ritorno in Italia. Mai più. Ed è ancora una volta la stampa indiana a  tornare sulla questione. Secondo Times of India il ministero dell’Interno avrebbe autorizzato l’uso della legge antipirateria (il Sua Act), che prevede fino alla pena di morte, come chiesto dalla polizia speciale che indaga sui militari italiani. Tuttavia la polizia, precisa la fonte, "aspetterà il verdetto della Corte Suprema" sul ricorso dell'Italia.

Come se non bastasse c’è anche una data precisa. Secondo l’articolo del quotidiano l’autorizzazione sarebbe stata concessa venerdì sera.