Chiesta la grazia a Mattarella. Il Pronto Soccorso dei Poveri accanto al fratello di Andrea Bufano


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La grazia per Andrea Bufano. Questo l’appello lanciato dall’associazione Pronto Soccorso dei Poveri che in queste ore sui social si è schierata accanto al fratello di Andrea, Riccardo, che ha inteso chiedere al Presidente Mattarella la grazia.
 
Leccenews24.it ha incontrato Riccardo Bufano che ha voluto ringraziare pubblicamente, anche da parte di Andrea, il Pronto Soccorso dei Poveri per aver scelto di condividere questa battaglia.
 
Riccardo, perché la richiesta di grazia al Presidente della Repubblica per tuo fratello Andrea, ora che ormai manca meno di un anno alla fine della pena?
 

Ho deciso di chiedere la grazia al Presidente della Repubblica, ex. art.681.1 cpp, in favore di mio fratello Andrea Bufano, non per una riduzione della pena ma per la riacquisizione dei diritti civili, in quanto sono convinto delle condizioni eccezionali di carattere qualitativo cui è sottoposto mio fratello, condizioni che lo stesso si è creato grazie al suo cambiamento. Mi riferisco ad esempio alla sua opera Neve a Giugno, un libro autobiografico dove Andrea raccontando la sua vita, ammette i suoi errori e di conseguenza lancia un messaggio educativo per tutte le nuove generazioni , affinché stiano lontane da alcuni contesti.
 
Andrea era a conoscenza di questa tua iniziativiva?
 

Quando ho maturato l'idea ho subito riferito ad Andrea, il quale però non capiva bene il motivo visto che il suo fine pena era previsto per fine luglio 2018. In realtà la vera motivazione è quella di far riacquisire ad Andrea i diritti civili!
Attualmente è posto nella misura degli affidamenti in prova ai servizi sociali, vive a Bologna con me, e vedo ogni giorno gli sforzi che fa nel cercare una posizione lavorativa dignitosa. Un’impresa difficilissima perché costringe Andrea a scontrarsi con i numerosi pregiudizi e le tante difficoltà che si interpongono fra la sua misura restrittiva e una potenziale posizione di lavoro. In parole brevi, nel momento in cui un datore di lavoro assume Andrea , l'ufficio UEPE,  e chi di competenza, deve compiere una serie di controlli  al fine di valutare la compatibilità fra la persona di Andrea e l'ambiente circostante, controlli che in qualche modo recano pregiudizio al datore di lavoro che quindi tende a rifiutare  la sua candidatura.
 
Andrea in questi anni è stato contattato da oltre venti Licei della Provincia di Lecce, da associazione culturali e da istituzioni e tv. Ovunque sia stato, ha incontrato ragazzi, giovani studenti, mamme preoccupate e a tutti Andrea ha portato un messaggio di speranza e di fiducia.
 
Ed è per questo che Riccardo e la sua famiglia chiedono  la grazia. Perché Andrea abbia ancora la possibilità di parlare a tutti del pericolo della droga, ma lo possa fare da uomo libero.