Si riducono i ricoveri, si accorciano le liste d’attesa e aumentano gli accessi. Dallo scorso 1 aprile è attivo al “Vito Fazzi” il day service di Chirurgia plastica, istituito per razionalizzare la crescente domanda di interventi e medicazioni di melanomi, lesioni atipiche della pelle e ferite. L’iniziativa è coordinata dal primario dell’unità, Ettore Brienza, che nel 2015 ha operato e trattato 110 melanomi; tumori della pelle che si prevede che raddoppieranno nel 2016.
Il day service – ci comunica in una nota stampa l’Associazione “Salute Salento” – opera sulla scia del successo del “Gruppo di studio sul melanoma”, nato a febbraio del 2013, con l’obiettivo di curare i pazienti in attesa di interventi in forma ambulatoriale. Corrisponde a 70 il numero di pazienti che oggi frequentano ogni giorno – da lunedì a venerdì – il quarto piano del nosocomio leccese per una prima visita, o anche per la medicazione di una lesione operata.
“L’attenzione e i sospetti si concentrano sulle lesioni atipiche che convergono al Centro – conferma Brienza – abbiamo avviato questo servizio, che consentirà di abbattere le giornate di ricovero, per ridurre i tempi di attesa e migliorare la qualità. Il paziente viene curato in appena tre, quattro ore”. La chirurgia plastica del Fazzi è unica in tutta la Asl di Lecce. All’ambulatorio del dottor Brienza confluiscono ogni anno circa 4mila pazienti operati. Un’affluenza che giustifica la presenza quotidiana di moltissimi pazienti per le medicazioni.
Al primo posto dei trattamenti il tumore cutaneo. "Al day service accedono tutti quei pazienti affetti da lesioni che possono essere trattate chirurgicamente in tempi medi – spiega il primario – con un’assistenza post operatoria di 2 due ore". Non esiste lista di attesa per i pazienti oncologici. Mentre per le lesioni non neoplastiche l’attesa è contenuta in 60 giorni, come prevedono le linee guida.
“Noi andiamo di supporto ai colleghi chirurghi per ricostruire il cuoio capelluto o dopo un intervento di chirurgia toracica per chiudere la parete delle costole – spiega Brienza – di supporto all’ortopedico, al ginecologo e all’otorino”.
Ma non è tutto. In sala operatoria la Chirurgia plastica è chiamata pure – ad esempio – a ricostruire il seno dopo una mastectomia per cancro mammario; per malformazioni congenite; per uno sfondamento del volto dopo un incidente stradale; per i traumi della mano e per le urgenze.