La Provincia la sua decisione l’ha presa: il Palazzetto dello Sport “San Giuseppe da Copertino”, che insiste sulla via che conduce a Merine chiude i battenti. Le motivazioni? Le hanno rese note giorni addietro alcune società sportive che fino a qualche giorno fa si allenavano presso la struttura con un comunicato in cui si rendeva noto che: “Con una determinazione dirigenziale del 6 luglio scorso, l’ufficio Sport della Provincia ha comunicato la chiusura dell’impianto a partire dal 31 luglio. La decisione, priva di motivazione e intervenuta quando ormai erano abbondantemente scaduti tutti i termini utili per presentare domanda di utilizzo di qualsivoglia impianto sportivo pubblico, è caduta come una bomba in mezzo ad un campo di battaglia”.
A questo punto, quindi, tantissimi sodalizi sportivi leccesi si vedono privati di un posto dove poter fare esercitare i propri ragazzi senza avere, altresì, una sistemazione in cui proseguire la propria attività.
Per manifestare contro la decisione di “Palazzo dei Celestini, questa mattina, si è svolto un sit-in davanti all’impianto.
“Oggi sono qui presenti tantissime associazioni in rappresentanza di centinaia di bambini e ragazzi che svolgono attività sportiva, che nei fatti, per quel che riguarda la città di Lecce, sono stati abbandonati completamente”, ha affermato Sandro Laudisa, general manager della Asd La Suola di Basket Lecce.
“Questa bellissima struttura di proprietà della Provincia con Delibera dirigenziale è stata chiusa a tutte le associazioni sportive fino a quando non verrà emesso un bando di cui, al momento, è stata fatta solo una dichiarazione di intenti. Significa che attualmente dieci associazioni con migliaia di bambini e ragazzi che svolgono attività sportiva sarebbero costrette a sospendere il loro lavoro. La Provincia, poi, ha dato il via a una rotazione dei dirigenti a far data dal 25 luglio 2016 e quindi è cambiato il dirigente che aveva le delega sia alla gestione di questo impianto che a quella delle palestre scolastiche, quelle più utilizzate per tutte le discipline sportive, quando vengono concesse dai dirigenti scolastici.
Non si comprende e che se dovessero morire queste associazione e dovessero non avere più l’opportunità di fare sport si verificherebbe un effetto domino che coinvolgerebbe tutte le attività sportive sul territorio.
Voglio chiudere dicendo che i buoni amministratori e i buoni politici dovrebbero cercare le soluzioni per aprire le strutture e non gli alibi per chiuderle, a tal proposito, il sottoscritto, insieme a tantissimi altri colleghi di sodalizi sportivi si sono resi disponibili a svolgere una serie di incontri per suggerire, da utenti vicini alle problematiche dello sport (da quella più grande a quella di ordinaria amministrazione, da quelle più immediate a quelle maggiormente prospettiche), a dare vita a un tavolo di confronto.
Adesso diciamo basta e non ci fermeremo finchè non verranno trovate le soluzioni per questo palazzetto, per le palestre scolastiche e soprattutto fino al momento in cui non si prenderà la decisione di ascoltarci per dare vita insieme a regolamenti efficienti ed efficaci per l’utilizzo degli impianti già esistenti”.
Gli fa eco l’avv. Patrizia Tamburrano, presidente della Asd Delfino di Lecce: “In questo momento siamo dieci associazioni qui presenti, ma ne rappresentiamo molte di più. Posso dire che parliamo a nome di tutto lo sport leccese.
Chiediamo alla Provincia quale sia la sua opinione riguardo allo stallo che subirà lo sport sul territorio alla luce della decisione della chiusura di questo palazzetto.
Il 22 agosto dovrebbero riprendere gli allenamenti e stando così le cose i sodalizi che svolgono qui la loro preparazione hanno il diritto di conoscere il posto in cui dovranno andare.
Si riapriranno i termini per fare richiesta per andare ad allenarsi altrove? Dove, poi? Dove ci sono altre associazioni che lavorano? Dovremmo andare a prendere lo spazio utilizzato dai nostri colleghi sportivi? Nel caso in cui fosse fattibile quest’ipotesi loro dove dovrebbero andare?
Quale è il motivo per cui oggi la struttura rimane chiusa? Cosa è cambiato per fare sì che questo palazzetto sia inagibile? Le associazioni hanno proposto in tempi non sospetti alla Provincia di intervenire economicamente in maniera autonoma per aiutare l’ente a compiere quegli interventi necessari affinchè fosse riacquistata l’agibilità, se questo è il motivo, visto che lo apprendiamo dagli organi di informazione e nessuno ci ha detto che è questa la causa della chiusura. L’agibilità, però, manca dall’anno 2009, perché, quindi, la struttura chiude il 31 agosto? Una logica ci dovrà pur essere!!! Nel corso di questi anni ci siamo dotati di piani di evacuazione personalizzati per ogni associazione e ogni presidente ha preso per iscritto la responsabilità di far allenare gli atleti in un posto privo di agibilità, questo è stato fatto anni fa. Oggi, ripeto, cosa è cambiato? Chiediamo, quindi, al presidente Gabellone dove andare a fare sport dal 22 di agosto”.