«Quello che fino ad ora era solo un vago sospetto adesso è una certezza: è in atto un tentativo di boicottare il referendum che propone di estendere h24 la Zona a Traffico Limitato impedendo l’abbinamento con il referendum costituzionale». L’accusa lanciata dal Comitato Decidi Tu che in questi mesi ha ‘lavorato’ incessantemente per raccogliere le firme necessarie per indire la consultazione popolare non è nemmeno tanto velata. Anzi, i promotori non usano mezzi termini nel sostenere che «l’unica preoccupazione del Sindaco Perrone sia quella di affossare il Referendum Propositivo sottoscritto da 3.348 leccesi».
Per questo, hanno deciso di inviare al primo cittadino una protesta formale per il mancato rispetto dei termini previsti dallo statuto comunale. La missiva a firma di Ernesto Mola, Massimo Di Giulio e Vincenzo Liaci è stata inviata per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale e al Prefetto di Lecce.
«Prima si è sostenuto che l’abbinamento non sarebbe stato possibile perché lo statuto vieta di tenere il referendum cittadino insieme ad ‘operazioni elettorali’. Posizione subito smentita da eminenti giuristi, perché il referendum costituzionale, al quale il Comitato chiede l’abbinamento, non è operazione elettorale ma consultazione popolare – si legge nel comunicato stampa – adesso si insiste sulla mancanza dei tempi tecnici e nel frattempo si ritarda l’insediamento della Commissione, che deve verificare ammissibilità e validità delle firme raccolte. Lo Statuto, infatti, prevede che essa sia insediata dal Sindaco entro 30 giorni dalla consegna formale della richiesta, che è avvenuta l’8 giugno. Ad oggi i membri della Commissione non hanno ancora nemmeno ricevuto la convocazione per l’insediamento».
L’idea di chiudere il centro storico alle auto, tutti i giorni e tutto il giorno per favorire altre forme di mobilità più ‘green’ come l’uso della bicicletta e permettere a salentini e turisti di godere la bellezza dei vicoletti del salotto buono della città senza dover fare i conti con macchine e automobilisti spesso maleducati era piaciuta ed è stata condivisa talmente tanto che era stato raggiunto il traguardo delle firme necessarie con largo anticipo. Superato il primo scoglio, il comitato ‘Decidi tu’ aveva proposto di abbinare la consultazione “locale” a quella “nazionale” voluta dal governo Renzi e fissata probabilmente a ottobre, consentendo così un notevole risparmio di denaro e soprattutto avrebbe facilitato il raggiungimento del quorum. Ora tutto rischia di sfumare «chiedere ai cittadini leccesi di tornare a votare sotto le festività natalizie – si legge nella nota – avrebbe come conseguenza la mortificazione della consultazione democratica».
Per questo, i firmatari, chiedono al Sindaco di rispettare la volontà dei 3.348 cittadini che, sottoscrivendo la richiesta di referendum, hanno manifestato una forte volontà di far decidere ai leccesi del futuro della propria città e di « voler provvedere al più presto alla convocazione della commissione e al suo insediamento e a rivolgere alla stessa la raccomandazione di terminare i propri lavori, ove possibile, entro il 5 settembre p.v. al fine di consentirle la convocazione del referendum in concomitanza con il referendum costituzionale. L’esercizio della democrazia – concludono – non può essere subordinato alle ferie estive degli uffici comunali o dei componenti la commissione».